LA ROLLEI E IL FLASH
Questo capitolo è stato pensato
come illustrazione dell’uso del flash come
consentono le caratteristiche della biottica Rollei.
All’argomento sono però strettamente collegate alcune
considerazioni attinenti all’uso del lampo non solo per vincere
il buio ma soprattutto per dare una
luce
nuova
al soggetto, ed ancora al flash come
accessorio Rollei originale o comunque utilizzabile grazie
alla Rollei
con risultati inconsueti .
I collegamenti ipertestuali
consentono di realizzare uno scritto unitario ma anche
frazionabile nei singoli argomenti di cui esso è composto. Trovate
quindi, evidenziati in blu, i links per accedere agli argomenti collegati.
Se questa presentazione riuscirà gradita la estenderò ad altri
capitolo del mio E-Book.
L’appassionato di fotografia rifugge dall’impiego
di una sorgente di luce artificiale: lancia anzi una specie di
sfida ai limiti che la luce naturale o la normale illuminazione
ambiente gli impongono e sfrutta le luci diffuse come i contrasti
più spinti, riservandosi di intervenire in camera oscura, se
necessario.
Ma vi sono situazioni in cui si vuole che le ombre siano leggibili
più di quanto consente un pannello riflettente oppure le lampade
funzionanti nell’ambiente fanno appena sentire il loro effetto
sull’esposimetro.
In questi casi anche il fotoamatore che riserva le critiche più
feroci a quelle compatte che sparano inutili lampi al buio di una
chiesa, si arrende e mette in uso il flash portato in qualche
tasca perché .. .. non si sa mai.
E ancora una volta il rolleista ha un punto di vantaggio rispetto
agli utenti di altri blasonati apparecchi.
Non parlo della sincronizzazione M, fra l’altro scomparsa sugli
ultimi esemplari prodotti, poiché le relative lampade monouso sono
ormai introvabili e quel meraviglioso
Rolleiflash
che si installa
sulla baionetta esterna dell’ottica di mira può ormai servire solo
come oggetto da vetrina.
Voglio invece riferirmi alla
sincronizzazione X che consente di
usare un normale flash con tutti i tempi di posa, da 1 secondo a
1/500, senza rischio di impressionare solo una parte del
fotogramma.
In pratica con un po’ di esperienza e qualche calcolo, si riesce a
realizzare una saggia miscela di luce naturale e artificiale,
mediante l’impiego di un tempo di posa adeguato e di un diaframma
abbastanza largo da consentire al lampo elettronico, magari con
parabola zoom, di far sentire i suoi effetti fino a 5 metri di
distanza.
La pellicola non dovrà ovviamente avere una sensibilità eccessiva,
diciamo fra i 100 e i 200 ASA.
La regola del 16 suggerisce, per la classica immagine di una bella
ragazza seduta in riva al mare con cappello di paglia, 1/500 e un
diaframma 8 per100, 11 per 200 ASA. Per schiarire il viso in ombra un flash col numero
guida 35 consente di influire sulle ombre senza annullarle, anche
ad una distanza fra i 4 ed i 5 metri.
Sarebbe impossibile realizzare tale effetto con una normale reflex
dotata di sincronizzazione a 1/60 o anche a 1/125.
In epoca recente il problema di sincronizzare gli apparecchi a
tendina è stato preso sul serio dai progettisti: così la moderna
Leica M7 consente di usare il flash fino a 1/1000 e molte
ammiraglie .. .. da un chilo in su senza ottica, consentono tempi
ancora più ridotti.
Tale risultato si ottiene però solo con flash dedicati, assai
costosi e inutilizzabili con altri apparecchi, mentre con la
Rollei un flash da 50 € è sufficiente allo scopo.
Ma la Rollei viene ad avere un ulteriore punto di vantaggio grazie
alla moderna tecnologia elettronica.
Mi riferisco all'impiego di più lampi contemporaneamente, in modo
da ottenere un'illuminazione atta a valorizzare il soggetto. Ma la
complessità dell'argomento suggerisce di dedicarvi
apposito paragrafo che
potete leggere direttamente o, se avete pazienza, nell'ambito di
considerazioni di portata generale sull'impiego contemporaneo
di più sorgenti di luce.
OoOoOoO
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