Gli utenti Rollei sono soliti
considerare l’impossibilità di provvedere alla sostituzione dell’ottica
come un punto fermo della concezione dell’apparecchio e un pregio
piuttosto che un limite.
Questa valutazione ha un suo fondamento poiché un’ottica da 75 su
formato 6x6 ha un angolo di campo di 55 gradi, pari a un 40 mm su
formato Leica. La definizione offerta dagli ottimi Schneider e Zeiss
consente di ingrandire fino al formato 50x75particolari ben più piccoli
di un normale fotogramma 24x36 e quindi l’ottica fissa mette a
disposizione uno zoom 40 – 75 a luminosità invariata. Per il resto
provvedono i piedi dell’operatore.
Ma poiché non sempre si può arretrare senza forare un muro o cadere in
un fosso, tutti i rolleisti hanno in qualche caso dovuto ammettere fra i
denti che una focale più corta avrebbe risolto il problema.
Personalmente sono convinto che un’ottica da 65 mm (che uso con qualche
soddisfazione sulla Kiev 88) amplierebbe il campo di ripresa di quel che
basta, senza porre problemi di deformazione della prospettiva, e
consentirebbe un buon compromesso fra profondità di campo quando ci
vuole e fuoco selettivo (ci vuole anche lui).
Ma questa è una delle caratteristiche della Rollei dei miei sogni e
quindi e inutile pensarci.
Prima di diventare proprietario di una delle classiche Rollei
grandangolo ero riuscito riuscito a procurarmi una delle moderne
repliche con ottica da 50 mm Schneider e dei risultati
vi parlo nel capitolo a lei dedicato.
Nell’attesa della FW ero divenuto proprietario di due
aggiuntivi Mutar 0,7 che consentono ad un obbiettivo da 75 o 80 mm di
lavorare come un medio grandangolo e dei risultati ottenuti vi parlo
brevemente.
Tralascio volutamente i particolari tecnici: sul numero 22 della rivista
Classic Camera vi è un articolo di Angelo Derqui che fornisce ogni
notizia sui due aggiuntivi, 0,7 e 1,5 x. L’Autore conclude con un
giudizio non del tutto lusinghiero circa la possibilità di mantenere la
qualità Rollei con tali accessori ed io ero quindi piuttosto scettico.
Ma non ho saputo resistere alla tentazione di acquistare un Mutar 0,7
con baionetta III, corredato di astuccio in cuoio, a un prezzo non
indifferente poiché la meccanica si presentava pressoché nuova ma la
lente frontale aveva da un lato una macchia piuttosto grossolana,
resistente ai tentativi di pulizia senza smontaggio. Però la mia 2,8 F
con il pentaprisma e l’aggiuntivo Mutar sembrava una specie di astronave
e la contemplazione nella vetrinetta non mi faceva rimpiangere
l’esborso.
Poi l’opzione provini di autore mi ha indotto a rischiare qualche
fotogramma, quasi per gioco, e i risultati mi hanno stupito: lo zoppo
con la sua lente sciupata dava dei punti a molti obbiettivi moderni per
copertura del fotogramma, definizione e assoluta assenza di vignettatura.
Non sono andato oltre la stampa 20x20 e la visione sullo schermo del pc
ma il risultato è stato superiore alle aspettative.
E poiché l’appetito vien mangiando ho acquistato un altro Mutar 0,7,
questo con baionetta II, meccanica piuttosto vissuta e lenti perfette.
I risultati, dopo la prova su una 3,5 F Planar? Siamo
all’incredibile: Non solo sull’immagine da file e nell’ingrandimento 20x20,
ma anche al formato 50 x 50,
definizione, resa cromatica, gradevolezza di immagine sono
superlative.
Guardate intanto, prima di proseguire il discorso, le immagini nella
stanza
della galleria che ha lo stesso titolo di
questo paragrafo e ditemi se, in mancanza di segnalazione, avreste
pensato all’uso di un aggiuntivo.
Ma il discorso merita di esser approfondito alla luce delle mie esperienze
più recenti ed anche di una valutazione più meditata.
Invero quando ancora
aspettavo la nuova grandangolo e pensavo alla classica come
ad un sogno irraggiungibile avevo confinato l'aggiuntivo ottico fra i
ripieghi, in mancanza di meglio, tanto che, disponendo di una Telerolleiflex, neppure avevo pensato all'acquisto di un
Mutar 1,5.
Poi la disponibilità
di due Rollei grandangolo mi ha portato a diverse conclusioni.
Si può partire da casa
con il preciso intento di fare un determinato tipo di
scatti. Quando ho realizzato le immagini del Monte
Sagro mi serviva la Telerolleiflex e null'altro e quindi le
limitazioni operative di quel modello (ed anche il suo
peso), non avevano alcun rilievo. Quando ho fatto le prime uscite
con la FW mi interessava solamente di provarla e quindi se uno scatto
riusciva sconsigliabile per deformazioni prospettiche o per la presenza
ineliminabile di elementi di disturbo potevo tranquillamente passare
oltre.
Ma sovente si parte
semplicemente alla ricerca di qualcosa che ci consenta di realizzare immagini gradevoli.
Per il 90% dei casi
una Rollei con focale di 75 o 80 mm va bene. Una grandangolo va meglio
per la metà dei residui 10 casi e mostra i suoi limiti per una buona
trentina dei precedenti. Una tele comporta taluni problemi di
inquadratura e costringe a troppe rinunce.
Portare tre Rollei non
è possibile se non altro per il peso l'ingombro.
A questo punto una
coppia di Mutar può trasformare una Rollei qualsiasi in una rollei ultra
speciale, con possibilità operative assai ampie e con risultati
qualitativi che finiscono per stupire.
E questo è un discorso
che proseguirò in altro
capitolo, sempre con riferimento alle mie
concrete esperienze
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