Inclinata resurgo
moriens revivisco
Non è giusto parlare della nuova FW
senza aver ricordato la sua progenitrice e ciò non solo per la
derivazione tecnologica: in effetti la storia del modello spiega
le ragioni di una rinascita e anche in questo caso è utile
conoscere il passato per ben valutare il presente.
È noto a tutti i rolleisti (e chi
vuol saperne di più potrà soddisfare la sua curiosità leggendo a
pag. 138 e seguenti del Libro “Le biottiche moderne” di Angelo
Derqui e sul Book dello stesso autore) che la Rollei grandangolare
è apparsa sul mercato nell’anno 1961, con la sigla K7V. La
produzione, limitata a 3.906 unità, è cessata nell’anno 1967.
Destino comune a molti capolavori
dell’ingegno umano: i contemporanei non hanno valutato appieno le
potenzialità dello strumento che sotto il profilo commerciale è
stato un autentico fiasco, al punto che l’importatore per l’Italia
ha dovuto lanciare una campagna promozionale per liberarsi degli
esemplari invenduti.
Poi il tempo ha reso giustizia a una
realizzazione egregia, sorta sulla base di un’idea geniale, la
biottica appunto, suscettibile delle più varie configurazioni.
Così quel modello che nessuno voleva è
diventato un oggetto di desiderio per gli appassionati Rollei e la
ricerca accanita, non solo a fini di collezionismo ma anche di
effettivo impiego, ha fatto lievitare i prezzi a livelli che
nessuno poteva prevedere.
Ho intenzione di trattare in modo
sistematico, in altro capitolo del mio E-book, per il quale ho
soltanto appuntato qualche idea base, l’andamento dei prezzi delle
Rollei, nuove ed usate.
Ma per dare un’idea della lievitazione
dei prezzi delle pochissime grandangolo reperibili sul mercato
dell’usato riporto fin d’ora qualche cifra.
Dalla Guida Fotografica Vasari
dell’anno 1961 risulta che la 2,8 F con Zeiss Planar costava lire
203.000 (189.000 se equipaggiata con Xenotar), la Tele –
Rolleiflex lire 247.000, la Rolleiflex Grandangolare lire 244.000.
Per il prezzo dell’usato intorno
all’anno 1995 prendo quale riferimento i prodotti migliori offerti
nel listino pubblicato su Internet da Leicatime. I prezzi ivi
indicati non sono certo i più bassi del mercato dell’usato ma sono
“sicuri” nel senso che se un articolo è indicato come “A” lo è
veramente, non nasconde sotto l’apparente convenienza qualche
difetto secondario e neppure è incrementato in relazione alle
esagerate aspettative di qualche possessore di un buon articolo
che spera di realizzare un maggior introito col conto vendita.
Su tale listino, aggiornato
intorno all’anno 1995, una 2,8 F con copriobbiettivo, borsa,
cinghia, diffusore, era offerta a 2.400 DM e quindi lire
2.208.000, una Tele in analoghe condizioni a DM 4.400 (lire
4.048.000), una Grandangolo a DM 6.500 (lire 5.980.000).
In epoca recente sembra che i
prezzi del materiale da collezione siano in genere calati; le rare
grandangolo si sono invece valorizzate, almeno per quanto riguarda
le richieste, non lontane dai 4.000 euro.
Ho trovato su E-Bay una offerta
apparentemente più conveniente, ($ 2.450) ma era indicato dal
venditore qualche non trascurabile difetto e poi con le spese
doganali e gli inevitabili rilanci il costo finale non sarebbe
stato molto inferiore rispetto alle richieste correnti.
Quindi nell’anno 1961 la
grandangolo classica costava il 20% in più della 2,8, nel 1995 il
170% in più; poco prima comparsa sul mercato della riedizione in
chiave moderna è stata offerta al triplo.
Nel periodo più recente qualcosa si
è mosso, forse perché taluno si è fatto tentare dalla prospettiva
di ottenere un bel gruzzolo, forse perché, vista la nuova
produzione talaltro ha temuto un crollo delle quotazioni ed ha
pensato bene di mettere al sicuro un valore suscettibile di
diminuire.
Per ovvie ragioni di discrezione e
riservatezza non vi dico quanto ho pagato la grandangolo
classica
che ho acquistato quattro mesi dopo la nuova.
Dico solo che sono contento di
averle entrambi e metto in linea una
foto della bella coppia.
OoOoOoOoOoO
La
K7V ha dunque rialzato la testa come la mitica fiamma ed è
diventata un oggetto di desiderio.
Alla
scarsa disponibilità
di esemplari in buono stato la Rollei Fototechnic GmbH ha risposto
mettendo sul mercato un nuovo modello destinato a soddisfare il
desiderio dei collezionisti e degli utenti,
sembra almeno per ora
in soli 100 esemplari, uno dei quali è in mia disponibilità.
Una curiosità (che però la dice
lunga poiché l’attuale prezzo di vendita è stato sicuramente
fissato anche in base ad una oculata indagine di mercato): il
rapporto tra i prezzi del listino di Leicatime del 1996 per i due
modelli usati è pressoché identico a quello che risulta per il
nuovo dal listino della Mafer, importatrice ufficiale della
Rollei, per la FX e la FW.
Il futuro è regolato dalla legge
della domanda e dell’offerta: se, come è verosimile, i cento
esemplari prodotti spariranno dal mercato in breve tempo e
continuerà la richiesta da parte dei collezionisti e degli
appassionati (e, perché no, dei professionisti, come prospetterò
più avanti) è probabile che il loro valore aumenti anche in misura
considerevole. Ma se questo aumento sarà rilevante è verosimile
che alla prima serie ne seguano altre e così il prezzo dell'usato
scenderà ad una frazione del nuovo..
OoOoOoOoOoOo
E veniamo
all’oggetto di desiderio, da me atteso fin dalle prime voci
sussurrate ed ora, finalmente, nelle mie mani.
Non sto a ripetere quel che ho già
detto, circa caratteristiche comuni alla FX.
Non metto in linea foto dettagliate poiché potete
trovarle, molto belle, consultando il sito
www.leicatime.com ; vi faccio però vedere una
panoramica,
risultante dall'assemblaggio di più immagini, dalla quale sembra
che io disponga di cinque grandangolo.
Contrariamente all'ipotesi formulata
da Derqui nel Bollettino del Rolleiclub, non ho chiuso
l'apparecchio in cassetta di sicurezza ma sono passato subito
dalla contemplazione all’azione. Ho caricato dapprima una
pellicola in bianco e nero, poi una a colori, come faccio di
regola per la verifica iniziale di una nuova macchina.
Dopo i due primi rulli ne ho subito
scattato altri due, cercando di verificare i vantaggi e i limiti
dell'apparecchio. Visti i provini di'autore ho ordinato alcuni
ingrandimenti 20 x 20 e un 50 x 50.
E' apparsa evidente l'altissima
resa dell'ottica che consente una eccezionale resa cromatica,
una definizione di altissimo livello, una copertura uniforme del
formato.
Tutto questo era però scontato, vista
la marca dell'obbiettivo e ... il costo del complesso.
E' forse più interessante riferire le
impressioni di un rolleista incallito, uso alla focale da 75 - 80
millimetri e quindi ad una copertura di campo in qualche modo
assimilabile ad un 40 mm su 24 x 36, alle prese con un'ottica che
copre un angolo assai più ampio.
Faccio presente che quando uso la
Leica (confesso qualche sporadica infedeltà alla biottica)
prediligo la focale di 35 mm ma il Super Angulon da 50 mm offre
sul 6 x 6 un angolo di ripresa paragonabile ad un 28 mm e per di
più sul quadrato e quindi con campo dal basso verso l'alto
assimilabile a un 24 mm.
Oltre a mettere alla frusta
l'apparecchio in qualche controluce ho cercato di lavorare in
bolla, sempre tenendo montata la livella (la borsa finalmente
ottenuta consente di tenerla in sede senza estrarre l'apparecchio). Ho di
proposito cercato di riempire completamente il formato, pur se una
foto presa col grandangolo si presta meglio al taglio. Ho cercato
di valorizzare lo stacco più deciso tra soggetti vicini e lontani,
tipico delle corte focali. Mi sono trovato quasi sempre a mio
agio. Solo in un assolato pomeriggio d'autunno dalle ombre lunghe
ho dovuto rinunciare a qualche presa poiché la mia ombra compariva
in campo imperterrita. Certo avrei potuto inclinare l'apparecchio
verso l'alto oppure riservarmi di tagliare in fase di stampa, ma
in questo modo sarei venuto meno alle regole operative che mi ero
imposto. Avrei anche potuto prendere dall'auto il treppiede che
sempre porto con me e regolare l'altezza in modo opportuno ma, in
mancanza di autoscatto, avrei dovuto sdraiarmi a terra. Insomma,
ho scattato altre immagini che mi hanno ugualmente appagato.
E ora devo, sulla base della mia prima
esperienza rispondere al quesito se la grandangolo è un costoso
giocattolo per vecchi signori, destinato ad essere utilizzato
solo per giustificare l'esborso, o uno strumento che può dare
vantaggi nella pratica quotidiana.
Penso che la mia propensione all'uso
della FW non sia destinata ad esaurirsi dopo qualche settimana di
euforia. Essa invero ha una marcia in più rispetto agli altri
apparecchi (come la tele ne ha una in meno) poiché non sempre i
piedi dell'operatore possono arretrare quanto basta per coprire
l'intero quadro mentre non è difficile ingrandire quanto occorre
per evidenziare un particolare; la qualità dell'ottica dovrebbe
consentire tranquillamente di ricavare pregevoli 50 x 50 da un
quarto di fotogramma e anche meno.
Come ho già detto altrove, cerco di
tenere efficienti le mie varie Rollei e scatto almeno un rullo
ogni anno per ciascuna.
Esco di solito, per le brevi
passeggiate, con una 6x6 e con una 35 (qualche volta per vero
anche una Retina o una Leica col Summicron 35/2 mm e da ultimo una
digitale Dk 3000 di cui vi
parlo a parte).
Certo un dilettante non può portarsi
dietro una rollei grandangolo, una tele ed una focale standard ma,
almeno per le ferie, porterò la grandangolo una 2,8, una 35 e
magari una Leica con 35 e 90 mm.
Per le uscite più brevi porterò come
riserva di pellicola l'immancabile 35 e/o la digitale ma penso
che spesso sarò combattuto quando dovrò decidere se usare, come
apparecchio principale, una grandangolo o una baionetta II o III
e relativo Mutar.
E ora voglio invadere un attimo un
campo che non è il mio ed esprimere l'avviso che la nuova
grandangolo può avere un notevole interesse per i professionisti
che fanno servizi per cerimonie.
Non è un mistero che molti si portano
come apparecchio di riserva una Rollei (che non tradisce mai),
anche se normalmente usano apparecchi di medio formato che hanno
un'aria più professionale. E poiché spesso l'obbiettivo normale
non consente di riprendere un gruppo sono costretti a usare un
costosissimo grandangolo o magari una Hasselblad Wide.
Bene, per quanto mi risulta questo
apparecchio, prima dell'Euro, costava intorno ai 14 milioni; la
nuova grandangolo, pur se non regalata, costa sempre un paio di
milioni in meno ed è comunque un sistema completo, in grado da
solo di svolgere tutto il lavoro per il caso di improvviso
malfunzionamento di congegni più sofisticati.
Non mi stupirei quindi se la nuova 4,0
FW finisse per entrare nel corredo dei fotografi di professione.
Vi mostro, in chiusura, dieci foto
realizzate con la nuova grandangolo, dalle quali mi sembra
risultino elementi utili per valutare in modo positivo le
potenzialità della nuova macchina (e forse in modo negativo le
capacità dell'operatore).
Evito di proposito di comporre una
nuova stanza della galleria, e perché le foto non hanno un filo
conduttore, al di là della ricerca di verificare la resa
dell'ottica in condizioni particolari, e perché tento una nuova
formula di presentazione (e dovreste dirmi se vi sembra
interessante).
Se cliccate sull'asterisco che compare
prima del titolo potete vedere una riproduzione in formato circa 9
x 9 con livello 6 di qualità jpeg; il down load dovrebbe essere
molto rapido; se cliccate sulla chiocciola che segue lo stesso
titolo potete scaricare una riproduzione in formato circa 20 x 20,
con livello 10 di qualità jpeg. Il down load è certo più lento ma
mi auguro che rimanga in limiti accettabili. Ditemi se vale la
pena di continuare in questo modo e se trovate sufficiente la
qualità delle immagini più pesanti.
*
Nuvole sul lago di Massaciuccoli
@
*
Sole di
ottobre
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*
Il castello
incantato
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Il
cespuglio
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Erbe selvagge
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*L'homme
et la mer
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*Spiaggia
d'autunno
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Barche controluce
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Battello in arrivo
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Binario d'ombra
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OoOoOoO
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