Uso da circa 45 anni la biottica,
dapprima una Flexaret che ancora conservo in vetrina, non più
funzionante per un guasto all’avanzamento, poi una Rolleicord che
continuo a portare a spasso e alterno a Rollei più blasonate, con
risultati in pratica equivalenti e tali da stupire.
Ricordo di avere letto da qualche parte un messaggio pubblicitario che
più o meno suonava: con una Rollei non vi occorre altro che un rullo di
ricambio; la lunga familiarità mi ha indotto a pensare che non si sia
trattato di uno slogan costruito sulla base dei risultati offerti dalla
macchina ma piuttosto di un’idea costruttiva messa in pratica.
In effetti per il 90% dei casi non occorre altro. I meravigliosi
obbiettivi coprono praticamente tutte le focali da 40 a 75/80 mm e il
taglio alla stampa sostituisce uno zoom medio; i piedi dell’operatore
fanno il resto, salvo che non si debba operare in spazi particolarmente
ristretti o talmente accidentati da non consentire un avvicinamento. Il
medio formato consente di usare tranquillamente pellicole più
sensibili, tali da equiparare le possibilità di un 2,8 a quelle di un
1,4. All’autonomia limitata a 12 pose supplisce il rullino di scorta.
Solo di recente sono stato tentato da una Rollei 35 T (Singapore) in
vendita presso un negozio che abitualmente frequento, più per avere un
oggetto col fatidico marchio che per disporre di un apparecchio 35 mm da
affiancare alle Leica. Naturalmente mi sono affrettato a scattare un
caricatore da 12 pose, soprattutto per curiosità, e sono rimasto stupito
della resa offerta dal vecchio Tessar. Ho ricaricato la macchina e
qualche giorno dopo in occasione di una gita a Siena, in luogo di un
rullo di scorta per la 3,5 planar nella quale restavano 4 o 5 pose, ho
portato in un taschino del gilet la 35 e un flash pagato ben 9 euro con
numero guida 12; ho usato i due apparecchi e quando ho ritirato le
stampe ho finito per sistemare nella stessa pagina di album soggetti
analoghi, constatando che la piccola si difendeva molto bene.
Alla 35 in sostanza si addice lo stesso slogan, appena modificato: con
un caricatore da 36 pose non avete neppure bisogno del rullo di scorta.
Invero c’è tutto quel che serve per il 70% dei casi: la luminosità di
3,5 è quasi sempre sufficiente anche con una pellicola da 100 ASA poiché
di solito si usano i diaframmi da 4 a 11. La scala di profondità di
campo, grazie alla indovinata lunghezza focale, funziona
meravigliosamente da autofocus. La fotocellula fornisce indicazione più
che sufficienti e con un po’ di pratica si riesce ad usarla come
esposimetro spot per meglio studiare la regolazione di fronte a soggetti
con forti contrasti e anche per dare qualche suggerimento alla sorella
maggiore. La sincronizzazione su tutti i tempi consente di utilizzare
un flash da pochi spiccioli per schiarire le ombre pur se la luce
ambiente è molto forte e con l’aiuto di altro flash, sempre da poche
lire, comandato da fotocellula, si possono tentare effetti particolari.
E così
1) la compatta che usavo per fotografare i nipotini in casa e al parco
giochi è finita in fondo a un cassetto, sostituita da una piccola
Rollei (non più Tessar 3,5: ho ceduto alla tentazione di acquistare due Sonnar 2,8);
2) quando vado a caccia di immagini porto sempre, assieme alla 6x6, la
35 che mi dà una riserva di scatti e mette a disposizione un valido
esposimetro.
Non dico di essere pronto, grazie a tale attrezzatura, per tutte le
occasioni. In qualche caso sento la mancanza di un teleobbiettivo o di
un grandangolo spinto ma il bello del dilettantismo fotografico sta nel
bilanciamento tra le idee che sorgono dall’osservazione della realtà e i
mezzi a disposizione.
In chiusura vi segnalo una singolarità della 35, se usata in luogo delle
solite monotone compatte.
La slitta flash è sistemata di lato, a sinistra, sotto l’apparecchio.
Penso che la scelta del progettista sia stata suggerita da fattori
inerenti alla costruzione, tanto che nella Classic, ancora in catalogo
ad un prezzo che fa impallidire, la slitta è tornata nella tradizionale
posizione, al centro sopra l’obbiettivo.
Però .. .. con l’uso del solito flash da 9 euro il flash in basso a
sinistra non provoca l’effetto occhi rossi, piaga delle moderne
compatte. La Classic col più sofisticato flash fornito in kit non è del
tutto immune dallo spiacevole fenomeno. Il fatto sembra
inspiegabile poiché le distanze fra l'asse ottico e quello della
parabola del flash risulta di circa cm. 9,5 nella 35 S, cm. 11 nella
Classic e per di più l'accessorio di produzione Rollei sembra
saggiamente orientato verso l'alto. Forse la spiegazione va ricercata
nella circostanza che il lampo copre maggiormente in larghezza che in
altezza, per seguire il fotogramma rettangolare e quindi il disassamento
in diagonale ha un effetto più marcato.
Ma se amate il quadrato e non vi sentite di farne a meno
vi sono delle
interessanti alternative, nel formato 6x6 e anche nel 35 mm.
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