La bicicletta pieghevole
La realizzazione di una bicicletta le cui
dimensioni possano essere ridotte al punto da consentirne il
libero trasporto sui mezzi di servizio pubblico o nel bagagliaio
di una vettura ha sempre sollecitato la bravura dei progettisti
pur se i modelli realizzati fino a qualche tempo addietro
cumulavano i difetti delle due differenti tipologie costruttive
piuttosto che offrire effettivi concreti vantaggi.
Invero la riduzione del diametro
delle ruote incideva negativamente sulla stabilità del mezzo e
sulla possibilità di adottare un rapporto favorevole fra la
pedalata e la strada percorsa, la cerniera che consente di
ripiegare il telaio imponeva l'adozione di una trave
di rispettabili proporzioni e peso, i sistemi di bloccaggio erano
approssimativi, il manubrio, ripiegato a prezzo di sforzi degni di
miglior causa dava sempre luogo ad un ingombro notevole.
Altair ricorda, con rimpianto per
gli anni trascorsi, non certo per il poco pratico congegno,
una bici pieghevole, pesante e instabile rispetto ad una
tradizionale e troppo ingombrante per il capiente bagagliaio di una
Alfa Romeo Giulietta degli ultimi anni '70. Solo a prezzo di
ripetuti sforzi e manovre rischiose per l'integrità della vettura
era possibile farla entrare in qualche modo nella coda di una Alfasud 3 porte (che aveva
più o meno la capacità di carico di una station wagon).
Ma l'utilità di una bici che
possa essere trasportata senza troppi problemi fino alla pista
ciclabile, al luogo di vacanza o semplicemente a quell'altopiano
dove vorremmo scorrazzare su due ruote senza fiaccare gambe
e polmoni con una impegnativa salita, diviene sempre più evidente
per il crescente traffico automobilistico che congestiona centri
storici, strade di accesso e strade di vacanza.
L'Italia, in confronto con altri
Paesi Europei, è ancora povera di piste ciclabili pur se qualcosa
si va facendo, specie in zone di montagna. Però una bicicletta
normale si monta e si smonta con difficoltà sul tetto di una
vettura o sul retro di un camper, l'ingombro turba l'aerodinamica
del mezzo, il rischio furti non è trascurabile. Certo
una bicicletta può essere presa a nolo nel luogo di vacanza ma i
costi sono notevoli. Molti albergatori offrono l'uso gratuito
di biciclette alla clientela ma sulle condizioni dei mezzi a
disposizione è bene sorvolare.
Altair segnala un
prodotto dalle caratteristiche originali, che occupa
meno della metà dello
spazio offerto dal bagagliaio di una BMW Serie 3 e può quindi
essere agevolmente portato al seguito,
tale peraltro da non far
rimpiangere troppo una
bicicletta normale
E' superfluo descrivere le particolarità
tecniche che hanno consentito di ottenere tale risultato (potete
soddisfare la vostra curiosità collegandovi al sito
www.straffic.it
dove sono illustrati i vari modelli e
descritte le caratteristiche salienti). E' invece utile precisare che
vengono offerte foto "vere", tali da rendere
un'immagine non artefatta, scattate nel primo periodo d'uso,
quando ancora mancavano alcuni utili accessori ed anche
l'esperienza nella ... riduzione ai minimi termini.
L'ingombro può essere infatti
ulteriormente ridotto con l'estrazione del tubo reggisella, e con
un migliore allineamento delle ruote. E' disponibile una
sacca che, oltre a
proteggere la bici ripiegata, ne razionalizza lo spazio occupato
ed evita sgradevoli contatti con altri oggetti collocati sopra o
sotto all'interno del bagagliaio.
Tale sacca rende possibile il
trasporto della bici su mezzi pubblici poiché le dimensioni sono
quelle di una normale valigia e, grazie a un intelligente sistema
di cinghie, la si può considerare zaino, tracolla o borsone con due comodi manici. La borsa, una volta ripiegata,
può essere agganciata alla cintura o appesa alla sella della bici.
Ancora è possibile acquistare un
kit contenente fra
l'altro i due parafanghi,
anteriore
e
posteriore,
fanalini bianco e rosso, alimentati
entrambi con pile (per questo non
montati
non essendo previsto l'uso in
condizioni precarie d'illuminazione), un pratico portapacchi ed
una pompa di ridotte dimensioni ma abbastanza efficiente.
In questo modo la bici può
circolare anche in condizioni di scarsa luminosità, può trasportare
un sia pure modesto bagaglio,
assume un aspetto più
serio e meno spartano pur rimanendo sempre agevolmente
trasportabile.
Ma anche nella configurazione
originale la bici ha consentito di
passeggiare lungo il
Lago Nembia, raggiunto ovviamente con la
vettura,
di procedere per la
Val di Rabbi nel tratto
di strada interdetto alle auto e soprattutto di esplorare con
calma le comode piste ciclabili della Val Rendena, intorno a Pinzolo,
tra prati
e
torrenti
nella solitudine del mattino
quando si incontra un raro passante o magari un simpatico
scoiattolo in dubbio se dare la precedenza allo strano figuro
che procede pedalando.
Il cambio a 6 velocità consente di pedalare a buona velocità nei tratti in discesa e di
percorrere le salite non troppo severe, così ampliando le possibilità di movimento e di ricerca di nuovi soggetti da
fotografare.
Qualche rimpianto nelle salite?
Sarebbe gradito un motorino
ausiliario da utilizzare magari nei ritorni. A tal proposito si
forniscono alcune notizie circa un
prodotto, non così
facilmente trasportabile, che ha caratteristiche di
estremo interesse.
Continuate a navigare per questo sito ... se ne avete
ancora voglia.
OoOoOoO
Forse due
ruote meglio di quattro
Rollei
compagna di viaggio
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