Non solo pixel

(ogni tanto è bene

riscoprire l'acqua calda)

 Ogni giorno compare un nuovo modello di fotocamera digitale, presentato come migliore di quello che lo ha preceduto in quanto munito di un sensore che offre un maggior numero di pixel.

Sono passati circa due anni dall'epoca in cui una decente compatta aveva un sensore di 2.000 pixel. Attualmente le compatte di fascia medio bassa ne offrono almeno 5.000 se non 6.000. La domanda di prammatica che mi sento rivolgere quando mi presento con la Leica Digilux II riguarda appunto il numero di pixel e molti storcono la bocca quando sentono dire 5.000. Ed io replico che ho fatto stampare su carta fotografica ingrandimenti 20 x 20 o 30 x 30 (è nota la mia propensione per il formato quadrato) che sembrano ricavati da un negativo di medio formato, ma percepisco un senso di incredulità se non di compatimento per il vecchio signore che non segue i progressi della tecnica.

Confesso: anch'io tengo nel taschino una compatta digitale, tanto per non perdere l'abitudine a fotografare tutto quel che sollecita in quel momento la mia attenzione; gli apparecchi più seri li uso in modo programmato, quando esco con lo scopo di realizzare riprese di qualche impegno. La dk 3000 mi è di solito fedele compagna e malgrado i "soli" 3.200 pixel non se la cava poi male. Di recente le ho affiancato una Rollei Prego dp 6000, della quale  metto in linea una prova. Proprio la disponibilità di una compatta da 6000 pixel mi ha fatto venire la tentazione di verificare quel che già sapevo, ovvero che quel numero è spesso un argomento commerciale e la qualità dei risultati è influenzata da ben altre caratteristiche, soprattutto l'ottica. Quale strumento di verifica dispongo solo del mio occhio e quindi ho scattato tre foto in rapida sequenza, con la Rollei Prego, con la Leica Digilux, con la Epson RD1 equipaggiata col Tri Elmar. Ho scelto un soggetto comodo, già utilizzato per testare altri obbiettivi, ovvero quella pianta grassa che abbellisce il balcone della mia casa. Ho regolato la Prego e la Digilux in tele e il Tri Elmar su 50 mm (che equivalgono a 75 mm sul sensore formato APS). Per i primi due apparecchi ho lasciato lavorare l'autofocus mentre per il terzo ho regolato la messa a fuoco col telemetro.

Per dare un'idea delle immagini di partenza vi mostro le foto a formato pieno, ovviamente alleggerite come possono essere messe in linea sul web e stampate diciamo nel formato 10x15, .

Rollei Prego

Leica Digilux

Epson RD1

I risultati sono solo in parte sovrapponibili, ma è facile notare che i colori resi dalla Prego sono assai meno gradevoli e la sfocatura dei piani più lontani più che un senso di profondità dà l'impressione di un errore nella composizione dell'immagine.

Ma lo scopo della mia prova, approssimativa quanto si vuole, è verificare se risulti esatta l'equazione numero di pixel = qualità. Ho quindi ritagliato con Photoshop dei particolari quasi sovrapponiobili lasciando ferme le dimensioni dell'immagine e in questo modo ho ottenuto dei files quasi di egual peso che vi propongo.

Rollei Prego

Leica Digilux

Epson RD1

L'esito conferma quel che si poteva prevedere agevolmente: i 6300 pixel della Prego consentono una definizione ben minore rispetto ai 5000 della Leica. La Epson sembra dare qualche particolare in più sulle spine e meno sulla parete in cemento; forse ciò è dovuto alla messa a fuoco manuale, effettuata appunto sulle spine, ed anche alla minore profondità di campo di un'ottica destinata a coprire il 24x36 rispetto a quella destinata a coprire un sensore 2/3.

Le conclusioni: la strada del digitale è ancora lunga e in salita; i fattori commerciali soverchiano i fattori tecnici; il progresso, innegabile come metto in rilievo nella prova della Prego, non deve ingenerare l'illusione che si possa ottenere con una compatta quel che si ha con una macchina a livello quasi professionale. Affiancate pure una digitale al vostro apparecchio analogico fruendo dei relativi vantaggi; ma quando vorrete realizzare qualcosa di veramente appagante ... caricate la vostra Rollei biottica e andate sul sicuro. 

OoOoOoO