La Rollei Magic II
Questo
apparecchio è lo sviluppo di un progetto fortemente innovativo,
realizzato nella versione di origine quando cominciavano ad apparire
sul mercato le prime macchine ad esposizione completamente
automatica.
Nella Guida Fotografica Vasari del 1960 troviamo la notizia di due
modelli di Retina Kodak che richiedono all'operatore di riportare
sull'apposita scala la sensibilità della pellicola usata e non curarsi
d'altro. Troviamo ancora due modelli Agfa Optima, nel formato 35
mm. con le stesse caratteristiche.
Vi è poi una folding 6x6 Agfa Automatic 66, la quale
lavora in automatismo dei tempi, con priorità dei diaframmi, selezionati manualmente.
Per spiegare il funzionamento dell'otturatore si parla di un
dispositivo a vuoto d'aria che inserisce i tempi direttamente
dall'esposimetro a fotocellula all'anello di regolazione degli
stessi. Sarei molto curioso di vedere da vicino questo apparecchio
di cui non ho mai avuto altra notizia: se qualcuno ne ha un
esemplare in fondo ad un cassetto farebbe bene a darmene notizia.
Ma torniamo in casa Rollei.
La prima Magic, anch'essa presente nella
Guida Vasari, opera secondo la regola dell'automatismo totale,
qualcosa di simile all'esposizione programmata delle macchine
moderne: la possibilità
di regolare i diaframmi sussiste solo se l'otturatore è
regolato su 1/30 o sulla posa B, con l'evidente scopo di
lavorare col flash o in condizioni di illuminazione
ridotta. In alternativa l'operatore deve delegare alla macchina la scelta del tempo di esposizione e del
diaframma, senza alcuna possibilità di intervento. Nel caso di uso
di un filtro che comporta una correzione del valore di luminosità
è sufficiente far ruotare la ghiera all'interno della baionetta
fino a far comparire nella finestrella a sinistra di chi guarda
l'obbiettivo, il numero riportato sulla montatura del filtro
stesso: viene così adeguata automaticamente la regolazione
dell'esposimetro.
La clientela Rollei è però di vecchia scuola e non rinuncia
facilmente al controllo dell'esposizione e soprattutto della
profondità di campo.
Nasce quindi una seconda serie, denominata appunto Rollei Magic II,
che affianca la regolazione manuale, al completo automatismo. E'
possibile consultare l'esposimetro che suggerisce il valore di
luminosità ma l'impostazione di quest'ultimo, o di altro ritenuto più
adeguato ad avviso dell'operatore,
ha luogo mediante apposita manovra di regolazione;
altrettanto accade per la scelta della coppia tempo - diaframma.
La velocità dell'otturatore, limitata ad 1/300 nella prima serie,
viene aumentata a 1/500. Non vi sono altri mutamenti di rilievo.
Vien fatto di chiederci come poteva la fotocellula, sia pure di
generose dimensioni, fornire l'energia
necessaria per regolare la velocità dell'otturatore e selezionare
il diaframma.
Nello schema tratto dal manuale di laboratorio, riportato alla
pag. 299 del libro di Angelo Derqui "Le biottiche moderne"
(relativo però alla Magic II) si nota
un sofisticato meccanismo di leve il cui funzionamento riesce poco
comprensibile. Certo il sistema funzionava se del primo modello,
totalmente automatico, furono prodotti 25.000 esemplari nel
periodo 1960 - 1962, cui si aggiungono 12.600
esemplari del secondo.
Mi sono deciso all'acquisto di una Magic II per completare la mia collezione
Rollei ed anche per una ragione che forse non riuscireste ad
immaginare (ma l'animo umano è un guazzabuglio diceva il Manzoni e
i Rolleisti sono uomini).
Devo premettere che non amo gli automatismi; ogni tanto
tradisco la Rollei per apparecchi di concezione ben diversa e in
queste occasioni cerco sempre di lavorare a priorità di
diaframmi o in manuale.
Ma, come già avevo
scritto in questo sito e
documentato con
immagini, ero rimasto
favorevolmente impressionato per i risultati ottenuti con il Mutar
0,7, baionetta III e baionetta II; avevo manifestato un minor
interesse per il Mutar 1,5 poiché già disponevo di una
Telerolleiflex mentre la Grandangolo era confinata nell'ambito dei
miei sogni. Quando ho aggiunto alla mia raccolta due
grandangolo, classica e nuova, dopo averne esperimentato la
versatilità, ho comunque fatto due conti con la bilancia alla mano
ed ho concluso che per avere a disposizione contemporaneamente
tele, normale e grandangolo con relative borse, bisognava
portarsi dietro un peso di circa 5 chili.
A questo punto mi sono lasciato tentare dall'acquisto di un Mutar
1,5, con baionetta II pensando che valeva la pena di verificare le
possibilità offerte da una normale Rollei con gli aggiuntivi.
Sono stato tentato di usare come obbiettivo base lo Xenar,
la cui incisività è proverbiale; ho pensato che una Rollei
Magic, unica macchina Rollei con tale obbiettivo su
baionetta II poteva rispondere alle
mie esigenze senza obbligarmi alla ricerca fino ad ora vana di una coppia di
Mutar con baionetta I.
Così assieme al Mutar 1,5 ho acquistato una Magic II col n° di
matricola 2535xxx, uno degli ultimi esemplari prodotti.
L'obiettivo è uno Xenar 75/3,5, ridisegnato per consentire la
messa a fuoco mediante spostamento della sola lente frontale e non
dell'intero gruppo.
La montatura dà un miglior riparo all'obbiettivo e in qualche
modo può fungere da paraluce.
Come ho già detto la baionetta è del gruppo II e consente quindi
di usare gli stessi
accessori delle 3,5 Planar o Xenotar, in particolare la coppia dei
Mutar, cui ho già fatto
cenno.
Sono presenti alcune semplificazioni tipiche del
modello T.
L'allineamento sul primo fotogramma avviene mediante collimazione
della freccia con i punti rossi; il sistema è forse un poco grossolano
ma l'avanzamento della pellicola, forse per la maggior semplicità, è assai più dolce rispetto alle 3,5 F. Il pozzetto non consente la messa a fuoco ad altezza d'occhio
ma solo l'uso del traguardo (limitazione questa presente anche
nella modernissima FX). La lastrina, verosimilmente la
stessa in uso sulla T, è dotata di stigmometro ed è molto
luminosa.
Per la prima
volta in una Rollei, la messa a fuoco avviene mediante una rotella
sul frontale anziché mediante il classico bottone laterale.
Peraltro il movimento è dolce e senza impuntature e con l'ausilio
dello stigmometro l'esatta regolazione è molto agevole
Se la macchina
funziona in manuale il controllo del tempo di posa e del diaframma
non può aver luogo dall'alto ma richiede uno spostamento laterale
dell'apparecchio, per rendere visibile l'apposita
finestrella. Analoga manovra richiede il controllo di
profondità di campo; in compenso la relativa scala,
realizzata mediante due indici che si spostano contemporaneamente è
assai più intuitiva di quelle classiche mediante la doppia serie
di diaframmi o striscia bianca.
Vengono
eliminati i bottoni collegati ai perni guida dei rocchetti, sostituiti con
due
tasti incernierati da un
lato, che tolgono alla linea della macchina un aspetto
classico della produzione Rollei. Devo però riconoscere che la
manovra è agevole e semplifica le operazioni di
cambio pellicola in condizioni sfavorevoli.
Compare per la
prima volta la
slitta porta accessori, nel cui interno viene
alloggiato un contatto flash non a punto caldo ma del tipo
tradizionale.
La Rollei
forniva un particolare tipo di flash, dedicato appunto alla Magic,
che si installava sulla slitta e consentiva il contatto
all'interno.
Ovviamente ho
subito messo alla prova l'apparecchio al fine di verificarne le possibilità.
L'esito è stato
quello che attendevo, nel senso che non è praticamente possibile
apprezzare la differenza tra le varie Rollei all'esame delle foto
scattate. Devo precisare che ho provato a scattare qualche foto
con l'automatismo inserito per verificare se il sistema funziona
ancora. I due negativi sono risultati esposti in modo corretto, pur
se le condizioni di luce erano molto differenti e quasi estreme.
Questo
apparecchio che consente l'uso di tutti gli accessori con
baionetta II verosimilmente mi seguirà durante le ferie, assieme
ad una 3,5 F e alla coppia dei Mutar.
Ma dell'uso
come corpo base da completarsi con i due aggiuntivi ottici
parlerò a parte.
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