Altair
ritorna al passato
(e lo rende
attuale)
Accade a coloro che sanno di aver da
tempo iniziato a percorrere la parte discendente della parabola
che si conclude nell'infinito di guardarsi alle spalle,
rivedere il cammino percorso e cercare di riportarlo al presente
con approfondimento di esperienze.
Così Altair, che scatta immagini da
oltre mezzo secolo, ripensa ogni tanto agli apparecchi che ha
usato in gioventù, li rimette in uso se ancora possibile e magari
cerca di procurarsi qualcosa di meglio nella stessa tipologia.
Il primo apparecchio serio, acquistato a rate con qualche sacrificio e con la ..
rinuncia al fumo (e probabilmente Altair continua a fotografare
proprio grazie a questa rinuncia) è stato una Voigtlander Vito B,
che negli ultimi anni '50 si vendeva a 25.000 lire.
Quella macchinetta è stata usata come
acconto per l'acquisto di una Flexaret 6x6; molti anni dopo ne è
stato acquistato altro esemplare, bello ma bisognoso di qualche
energico intervento di lubrificazione e messo in vetrina poiché la
riparazione èapparsa antieconomica.
Ma negli anni '50 e primi '60 del
secolo scorso, quando Leica e Rollei erano appannaggio di
professionisti e di qualche dilettante danaroso, un sogno meno
irraggiungibile era dato dalle macchine a ottica fissa, con
telemetro accoppiato.
Altair, dopo aver acquistato una
Rolleicord che ancora conserva con cura ed affetto, ha usato una
Contessamatic Zeiss,
ancora patrimonio di famiglia.
Poi, frugando su eBay e girando
per i negozi che trattano l'usato, ha trovato alcuni oggetti di
desiderio allora non realizzato.
Ha così messo insieme una piccola
raccolta di telemetro a ottica fissa, ancora perfettamente
funzionanti e in grado di dare notevoli soddisfazioni. E questo è il momento di parlarvene.
Cominciamo con la
Vitomatic II A.
l
L'apparecchio è dotato di otturatore Prontor SLK con
sincronizzazione M fino a 1/30 e X da 1 a 1/500. L'obbiettivo è il
meraviglioso Color Skopar 2,8 che mi ha consentito di realizzare
due poster 50x50 assolutamente perfetti. La base telemetrica è
come si vede modesta ma adeguata per la focale di 50mm. Il mirino
è molto chiaro e la messa a fuoco riesce facilissima. Come tutte
le Vito a corpo rigido ha il meccanismo di carica e riavvolgimento
a .. .. prova di cretino. Se la pellicola non scorre regolarmente
l'otturatore non viene caricato e lo scatto non funziona; se non
si aziona lo sblocco il bottone di riavvolgimento non fuoriesce e
quindi non è possibile sforzare la pellicola: genialità
costruttiva e semplicità d'uso possono andare d'accordo.
L'esposimetro, accoppiato alla regolazione della coppia
tempo - diaframma, funziona ancora e dà
indicazioni ampiamente attendibili.
Continuiamo
con la
Retina III C.
E'
probabilmente il miglior pezzo della mia modesta dotazione.
L'otturatore è un Syncro compur, il telemetro accoppiato ha una
base più ampia, l'ottica è un meraviglioso Xenon 50/2, trattato
per il colore, l'esposimetro funziona perfettamente. Sono stati a suo tempo commercializzati due
semi obbiettivi che, sostituiti a quello in dotazione, consentono
di fruire di un leggero grandangolo e di un leggero tele. Sono
riuscito a trovare su eBay un aggiuntivo grandangolo praticamente
nuovo, con campana di plastica originale, ma non l'ho mai usato: la Retina
può ancora dare molto come secondo apparecchio leggero da
tasca ma se si pretende di arricchire la dotazione e farle
assumere il ruolo di una Leica o
di una Bessa R qualche problema viene fuori, in primis la perdita
della possibilità di richiudere l'apparecchio e spiegarlo subito
pronto per la ripresa. Si tratta di una folding senza il
tradizionale soffietto e quindi molto affidabile. Il complesso
chiuso sta in un
taschino
e, come
potete vedere al
raffronto, ingombra
assai meno di una Vitomatic
pur se
l'ottica è più luminosa.
Ultimo
acquisto in ordine temporale (e non è escluso che vi sia un
seguito) è una simpatica
Canonet
di cui vi
mostro due immagini, non mie ma prelevate da un'asta eBay
di cui sono riuscito vincitore. Ovviamente sono autorizzato dal
cortese e affidabile venditore
fcmil
http://feedback.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewFeedback&userid=fcmil&item=
3857580348&iid=3857580348&frm=1883&ssPageName=STRK:MEWA:SID
a utilizzare
le foto da me scaricate.
Come
potete vedere
l'apparecchio è munito di un pratico paraluce. Niente male per
un apparecchio che, commercializzato nell'anno 1961, funziona
ancora perfettamente, sia in manuale che in automatico a priorità
di tempi. Un caricatore scattato sulla neve e senza pretese, mi ha
dato risultati ottimi. Un ingrandimento un poco sforzato denuncia
una certa inferiorità dell'ottica rispetto al Color Skopar.
Ma non si
può pretendere che apparecchi d'appoggio si comportino come una
Rollei o come una moderna Leica. E' invece opportuno usarli
ogni tanto per ricordarci come lavoravamo una volta e non
rinnegare il passato in nome degli automatismi.
= = = =
Merita
sicuramente un posto in questa piccola galleria di compatte 35 mm
stile anni '50 l'Agfa
Flexilette
Essa non è
munita di telemetro ma di
stigmometro la cui
precisione è ad occhio inferiore rispetto a quella di un telemetro
sia pure a base corta ma pur sempre adeguata alle esigenze di un
apparecchio di questo livello. La praticità di questo apparecchio
è notevole e la resa dell'ottica, almeno in base alle prove che ho
effettuato io, pur se di poco inferiore a quella del Color Skopar
o dello Xenon, sembra leggermente migliore rispetto alla Canonet.
Ma di questo apparecchio ho parlato diffusamente nel capitolo
dedicato alle
Biottica 35 mm. Se
volete migliori precisazioni potete accedere direttamente
attraverso l'apposito link.
OoOoOoO
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