C'era una volta...
... il carburatore, croce e
delizia dei motociclisti amanti del fai da te, usi a verificare
il colore della candela al fine di controllare se la miscela
aria-benzina fosse magra o grassa.
Seguivano affannosi
tentativi di raggiungere il miglior rapporto stechiometrico,
mediante istallazione di un getto di misura maggiore o minore,
ricerca della tacca ove fissare l'ago collegato alla farfalla,
apertura o chiusura della vite passaggio aria. Spesso la
decisione
finale era il ripristino delle condizioni esistenti al momento
della consegna.
In compenso non vi erano
problemi di tenuta del
minimo poiché la
regolazione fine corsa della farfalla poteva avvenire mediante
apposita vite e unico rischio, in caso di interventi maldestri,
era un regime troppo alto, con minor efficienza del freno
motore e lieve maggior consumo.
La normativa vigente in tema
di inquinamento ha praticamente imposto l'uso di impianti
di iniezione; il carburatore sopravvive solo su alcuni mezzi
pensati per il mercato extraeuropeo e commercializzati
nell'originaria configurazione, come la
vespa indiana, che per vero funziona normalmente,
al minimo come ai regimi intermedi.
Ed ora nessuno si chiede più
se la miscela è grassa o magra ... anche perché non
vi è alcuna possibilità di intervento e il motore sceglie da
solo il miglior modo di funzionare.
Tutto bene dunque? In
effetti vale ancora la regola per cui i motori meno si toccano
meglio vanno; la sonda lambda vede e provvede, fino
a quando non si verifica qualche inconveniente che impone di
sostituire, a caro prezzo, qualche componente o di intervenire
su un misterioso software di gestione.
Ma in qualche caso si deve
riscontrare, già alla prima uscita del mezzo dal salone di
consegna, la tendenza del motore a spegnersi al regime minimo,
talvolta in caso di soste al semaforo o per esigenze di
traffico, talaltra in modo inaspettato, quando si disinnesta la
frizione, si chiude l'acceleratore e magari si ritarda di un
attimo il cambio di marcia. L'inconveniente è fastidioso ma può
essere anche fonte di pericolo, tanto che sembra opportuno
dedicarvi
apposita pagina.
OoOoOoO
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