Come Altair ha migliorato la
sua elettrobici ... Frankestein.
Si ripete in campo ...
elettrociclistico quel fenomeo noto agli utenti di apparecchi
fotografici digitali, nel senso che la macchina dura quanto la
batteria che le fornisce l'indispensabile energia poiché gli
accumulatori dedicati risultano irreperibili proprio quando,
dopo un paio di anni di utilizzo, dovrebbero essere rimpiazzati. I costruttori di fotocamere si sono
resi conto dell'opportunità di non penalizzare troppo il cliente e
commercializzano modelli anche non economici predisposti per
l'impiego di normali batterie AA, magari
ricaricabili. I costruttori di elettrobici sembrano invece
disinteressarsi del futuro e così la
Libellula è divenuta
inaffidabile quando entrambe le batterie al litio, quella di
dotazione e l'altra prudenzialmente acquistata ad un costo non
indifferente, hanno cominciato a fare i capricci e funzionare
a singhiozzo.
Per vero il venditore,
impossibilitato a fornire una batteria nuova ha offerto un
consistente sconto rottamazione ma a questo punto Altair ha preferito
procedere ad una demolizione in proprio al fine di migliorare la
bici da lui stesso elettrificata che non pone problemi di batterie dal
momento che 50 euro sono bastati per procurare una nuova serie
di tre accumulatori, sempre da 12 volts 7 ampére, da alternare con
quelle che da tre anni fanno il loro dovere e ancora
garantiscono un'autonomia di quasi venti chilometri.
E' stato
recuperato il
manubrio a corna di bue che equipaggiava la
Libellula,
montato sull'ibrido con qualche adattamento
Le maggiori dimensioni del manubrio
hanno consentito un più razionale montaggio
della centralina
che ora è più visibile e mette in buona mostra la tessera del Rollei Club.
E' stato
altresì
recuperato il cestino portapacchi, più profondo,
corredato di una rete anti taccheggio, sempre utile data la
cattiva abitudine di certi soggetti di allungare la mano
approfittando delle soste al semaforo. Il cablaggio è ora
nascosto a tergo del
cestino e risulta praticamente invisibile.
E' stata prelevata
anche la
sella, più ampia e morbida, forse meno adatta per la
pedalata sportiva ma più morbida
.
Non vi sono
però difficoltà a ripristinare la
sella di origine, più
slanciata e più fresca nelle giornate estive.
E' stato
possibile recuperare anche la
stampella di appoggio, montata
in aggiunta a quella preesistente.
Il doppio appoggio consente ora
uno
stazionamento più sicuro.
In
considerazione delle distanze percorse nelle modeste
passeggiate di Altair, ormai ultra settantacinquenne è stata
tolta
la batteria di scorta che ora staziona in garage, pronta alla
sostituzione quando il contachilometri avverte, prima ancora
della spia gialla, che la riserva di corrente si sta riducendo
(ma anche per questo problema è stata trovato
un ripiego).
La
Libellula spogliata
staziona in un angolo del box e probabilmente finirà in
mano ad un meccanico vecchio stile (ne esistono ancora) che
recupera i pezzi da bici abbandonate. Per ora Altair si rallegra
per aver fatto di due elettrobici una più bella e
meglio godibile. E già che c'era ha apportato
qualche innovazione
che potrebbe anche interessare altri utente di questa tipologia
di mezzi.
Forse vi viene
voglia di elettrificare la vostra bici? Consultate
qualcuno più esperto: basta accedere al sito
http://www.webalice.it/c.designer/bici_elettriche.htm
e troverete una risposta a
tutti i vostri dubbi.
Infine gli aspetti legali?
Non trascuriamo questo profilo
se abbiamo intenzione di realizzare "pezzi unici".
Torna a Forse due ruote meglio di
quattro.
OoOoOoO
|