Così nonno
Altair si rivolge al nipotino di quattro anni e mezzo che porta il
suo nome e gli rallegra la sera dell’esistenza.
È
comprensibile che il bimbo, assieme alla sorella maggiore, sia uno
dei soggetti preferiti, anche se le foto dei piccoli non
compariranno mai in rete per ragioni fin troppo ovvie.
Ma il frugolo
non ci ha messo molto a pensare che se il ruolo di lepre era
abbastanza divertente, quello di cacciatore doveva esserlo
altrettanto se non di più ed ha chiesto di utilizzare un
apparecchio fotografico. E dopo qualche scatto a vuoto con una Comet priva di pellicola ha concentrato la sua attenzione sulla
compatta digitale con la quale il nonno lo riprende la mattina,
durante l’attesa del pulmino che porta i bambini all’asilo.
I risultati
vanno visti con la necessaria comprensione ma qualche immagine
merita di essere esaminata e suggerisce alcune considerazioni sul modo
di iniziare i nuovi adepti alla passione per la fotografia.
Sono ovvi e
scontati i rilievi circa la capacità dei moderni apparecchi di
fare molto da soli e circa la loro attitudine a realizzare gran
numero di immagini a costo vicino a zero.
E torna
altresì alla mente quel paradosso suggerito da un filosofo per cui
una scimmia che batta per l'eternità sui
tasti di una macchina da scrivere finirà prima o dopo per buttare
giù
la Divina Commedia.
Ma la
casualità è sicuramente un fattore non trascurabile nella bellezza
di un’immagine fotografica ed anche un fotografo esperto non
sempre è in grado di previsualizzare quel tocco che rende
interessante un’immagine altrimenti banale. Nonno Altair
sarebbe stato in grado di suggerire l’impiego di un tempo di posa
piuttosto lungo per dare un effetto di movimento alla vettura dei
Vigili Urbani in transito, mentre in questo caso l’automatismo
programmato della
Rollei Prego ha semplicemente regolato
l’otturatore per le non felici condizioni di luce.
Il bimbo ha
scoperto che anche oggetti consueti, come una macchina in transito
o in manovra e persino un pavimento sul quale cadono le ombre di
un ponteggio possono essere visti con nuovi occhi ed una
foto scattata all’ultimo momento, magari con l’apparecchio non
bene impugnato può darci una vista inattesa.
Ancora ha
imparato che la digitale scatta con ritardo rispetto alla
pressione del dito e quindi si deve anticipare un soggetto in
movimento per evitare di riprenderne la coda o la strada vuota, ha
imparato che il flash può essere utilizzato per schiarire le ombre
ma è inefficace in un controluce troppo spinto, ha imparato che le
persone non si devono fotografare troppo da vicino o troppo da
lontano mentre soggetti poco significativi possono offrire
un’immagine interessante sol che li si riprenda quando non se lo
aspettano.
Nonno Altair spera
che il bimbo conservi questo interesse per la fotografia e anzi
prenda gusto a impiegare apparecchi che consentono (o impongono)
l'intervento personale dell’operatore su tutti i parametri di
ripresa; si augura di poter di sostituire la Prego con una
Rolleicord e di lasciare ai nipoti non già oggetti da rivendere a
qualche appassionato ma congegni che vivono sotto le mani di chi
ad essi si affeziona.
Intanto mette
in linea qualche immagine realizzata dal piccolo con la
Rollei
Prego.
OoOoOoOoOoO
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