La slitta

per attacco rapido

Secondo l’uso attuale qualsiasi treppiedi, anche economico, deve essere munito di attacco rapido, magari di qualità così modesta da far disperare l’operatore che vorrebbe soddisfare l’innocente pretesa di ritrarsi nel paesaggio e si trova alle prese con un arnese che non si innesta (o decide autonomamente di disinserirsi) secondo una logica perversa ed incomprensibile.

Ovviamente le apparecchiature di buon livello garantiscono un rapido e sicuro fissaggio e distacco.

La parte mobile si collega a qualsiasi macchina col solito attacco a vite. È possibile, almeno per i prodotti di pregio, acquistare più attacchi e tenerli montati sugli apparecchi che si usano, scegliendo all’ultimo momento quale montare su treppiedi.

La slitta per il fissaggio rapido studiata appositamente per le Rollei e denominata Rolleifix si basa invece sul diverso principio di collegare stabilmente l’apparecchiatura al treppiedi e inserirvi la macchina quando necessario. L’impiego  è possibile su tutte le macchine che presentano l’apposita rientranza alla base, ovvero le Automat a partire dal n. di matricola 1.280.000 e le Rolleicord a partire dal modello V. Tale limitazione vale anche per l'attacco della cassetta stagna, con la differenza che per quest’ultima l’accoppiamento avviene a scatto e il distacco con bottone di sblocco mentre nella Rolleifix si deve agire su apposita leva.

È impossibile utilizzarla con apparecchi diversi: essa è pensata per la Rollei, secondo il principio inglese per cui se cala la nebbia il continente è isolato. Nulla impedisce però di collegare alla Rolleifix un normale attacco rapido per il nostro treppiedi. In questo modo si può facilmente passare da un apparecchio tradizionale alla Rollei e viceversa.

Potreste domandarvi quale ragione impedisca di ricorrere al sicuro attacco a vite che al più richiede un riduttore e, dato il passo abbastanza generoso, consente una rapida messa in opera.

Al riguardo si nota che se è facile avvitare non altrettanto può esserlo stringere a sufficienza per impedire movimenti non voluti ma non troppo per prevenire difficoltà nel successivo distacco o danni al fondo della macchina, magari perché la vite è troppo lunga rispetto all’alloggiamento. Se l’operazione è fatta con calma, a casa, prima di partire per la caccia alle immagini, collegando la Rolleifix al treppiedi, o alla parte mobile dell’attacco rapido del medesimo,  è facile raggiungere un buon compromesso e al momento dell’impiego si potrà far affidamento su un sicuro meccanismo a leva.

Devo ancora verificare l’utilità di questo capolavoro d’ingegneria poiché al momento di partire per le vacanze o per una gita fuori porta si impone pur sempre una scelta del materiale che prevedo di usare. Di regola tengo nella borsa un mini treppiedi  Manfrotto con snodo sferico (il prossimo acquisto sarà l’esemplare con prolunga telescopica) e in macchina un treppiedi di basso livello che ho reso comunque funzionale sostituendo l’indecente attacco rapido con una tradizionale testa sferica a vite. In montagna uso due bastoni da trekking con attacco a vite, convertibili in comodi e affidabili monopiede.

Si deve considerare che la Rollei non ha specchi o altre parti in movimento e se si ha l’avvertenza di utilizzare uno scatto flessibile e inserire l’autoscatto è ben difficile che si verifichino oscillazioni anche se il supporto non è dei migliori.

Il mio pezzo da collezione (ne ho trovato uno in condizioni perfette, con scatola originale di cartone come nuova) non mi fa rimpiangere la somma investita nell’acquisto.

 Ma di questo parlerò a parte in un capitolo destinato all’andamento dei prezzi dell’usato Rollei, in relazione al costo del nuovo alla data di produzione.

OoOoOoOoOoO

 

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