Multa
paucis
La Comet
con
regolazione del diaframma
(e nel
formato quadrato)
Il detto latino che dà titolo a questa
pagina indica la capacità di esprimere molti concetti con poche
parole.
Mi sia consentito farne uso per
ilustrare un poco noto perfezionamento della
Comet,
ottenuto
con modifiche semplicissime e di costo minimo.
Un amico incontrato sul web mi ha
segnalato l'acquisto di una
Comet II sul cui frontale
compare un settore basculante che consente la regolazione del
diaframma su f 9 e f 16.
Il fortunato possessore di questa
rarità mi chiedeva di verificare sui testi del Malavolti
eventuali notizie su questo apparecchio. La ricerca ha dato un
esito solo parzialmente positivo poiché alla pagina 27 del
manuale
destinato in particolare alla produzione Bencini si
riferisce di una Comet II con luminosità f 9 in luogo del consueto
f 11, pur se non si fa cenno alla possibilità di ridurre
la luminosità massima.
Veramente ingegnoso è il congegno
utilizzato per ottenere l'apertura f 16. La sistemazione di
un diaframma a iride avrebbe determinato gravi difficoltà
produttive e fatto lievitare i costi a livelli non compatibili col mercato. Il
costruttore ha quindi recuperato la modalità costruttiva cui si
fa cenno nei classici della fotografia (Ornano, Guida ed altri)
di frapporre al fascio di luce che attraversa l'obbiettivo una
piastrina o un settore rotante, con fori calibrati aventi il
diametro necessario per ottenere la luminosità voluta.
Ma il genio italico di Antonio
Bencini ha semplificato ulteriormente questa modalità
costruttiva poiché il
diaframma f 9 si
ottiene mediante un foro circolare
della misura necessaria per ottenere
la luminosità voluta e tagliare i raggi provenienti dalle parti
periferiche dell'obbiettivo (la cui qualità è ovviamente
compatibile col prezzo) mentre
il diaframma f 16
si ottiene mediante un'apertura rettangolare
(perchè non quadrata? Forse
il rettangolo rendeva meno avvertibili eventuali difetti di centratura
rispetto all'asse ottico?).
E così Bencini offriva ai giovani
che volevano apprendere i rudimenti della fotografia
un comando in più, da
usare a proposito
(o magari a sproposito, in modo da
verificare l'esattezza della regola per cui sbagliando
s'impara).
Grazie alla collaborazione del
fortunato possessore di questo raro esemplare, aggiungo una
pagina alla
storia minore di un apparecchio modesto che fu
importante per gli utenti, ed anche per i negozianti di
fotografia, in un periodo di poca ricchezza e di molto
entusiasmo e fiducia nel futuro.
Ma un più attento esame
dell'apparecchio, ad opera del proprietario che ha approfondito
l'argomento e raccolto materiale, consente di verificare una particolarità
ben più interessante della mera regolazione del diaframma: la Bencini
aveva realizzato una compatta che consente
di ottenere 12 fotografie del formato 4x4 su pellicola 127.
L'uso del tempo imperfetto non è
casuale: le ulteriori ricerche consentono infatti di appurare che la Comet
è nata
nell'anno 1948 per il formato 4x4 e
successivamente è stata modificata per ottenere il formato
rettangolare 3x4.
L'apparecchio in esame peraltro reca ben chiara la sigla Comet
II e quindi deve ritenersi costruito nell'anno 1951: peraltro è
stato reintrodotto il formato 4x4, forse per sfruttare una
differente nicchia di mercato.
Le
modifiche necessarie per ottenere il formato quadrato o quello
rettangolare sono informate al solito principio del massimo
risultato con la minima spesa:
La 4x4 ha
infatti
una sola finestrella
per controllo del numero fotogramma, sita in alto, alla sinistra
di chi guarda la carta di protezione, la 3x4 ne ha due al
centro, opportunamente spaziate, in modo che la comparsa dello
stesso numero consenta di realizzare due fotogrammi in luogo
dell'unico previsto per il formato 4x6,5 cui era destinata alle
origini la pellicola 127.
Per
l'interno è invece sistemata, nella 3x4, una
mascherina metallica
che
riduce la porzione di pellicola esposta.
Per
realizzare questo interessante modello, destinato
all'esportazione
come
risulta dalle
istruzioni in lingua inglese,
sono stati evidentemente utilizzati particolari del modello 4x4,
non più commercializzato in Italia, ed è stata introdotta la
possibilità di variare il diaframma.
Insomma
una sorta di Frankestein fotografico, sfuggito alle attenzioni
di Malavolti e ritornato in Italia grazie a un fortunoso
acquisto su Ebay.
OoOoOoO
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