L'appetito vien
mangiando
Ho pensato a lungo circa il
sistema migliore per installare un secondo pacco di batterie
sulla bici elettrificata nella primavera dell'anno 2007.
Ho scartato l'ipotesi di
utilizzare il portapacchi anteriore poiché il carico sulla
forcella avrebbe quanto meno creato problemi di maneggevolezza
oltre a gravare sul particolare che già sopporta la trazione
elettrica.
Ho scartato anche la
possibilità di installare due batterie affiancate sul
portapacchi poiché l'ingombro sarebbe risultato non
trascurabile.
Ho consultato un ciclista
vicino a casa ed ho acquistato una coppia di
borse laterali, pur
se risultava evidente che ciascuna non avrebbe potuto ospitare
un gruppo di tre elementi affiancati.
Poi ho avuto
l'idea che
ritengo valida.
Ho lasciato nel bauletto sul
portapacchi il gruppo formato da tre elementi nuovi, ho separato
il vecchio gruppo, ho sistemato un elemento nella borsa alla
sinistra del conducente in modo da gravare meno sulla stampella
di sostegno, ho montato gli altri due elementi sovrapposti e non
più affiancati in modo da contenere l'ingombro laterale e li ho
piazzati nella borsa di destra.
Infine sotto lo sguardo
divertito della mia nipotina che ha così appreso come si
realizza un collegamento in serie, ho fatto i necessari attacchi ed
ho allocato
due spinotti, uno per
accumulatore, nello
scomparto superiore della borsa centrale.
Il risultato è stato
soddisfacente.
La bici si è
appesantita ma non più di tanto e la stampella riesce pur sempre
a sorreggerla.
In marcia il peso a
tergo non disturba molto, anzi, dopo un poco di abitudine
l'abbassamento del baricentro dà quasi un senso di sicurezza. La
commutazione da una batteria all'altra è rapidissima e la
corrente elettrica per il viaggio di ritorno è sempre garantita.
l'autonomia totale deve essere verificata ma da una prima
prova approssimativa mi risultano più di 30 km per l'accumulatore nuovo
e 20 circa per quello vecchio e ormai prossimo al pensionamento.
I freni di moderna concezione non hanno alcun problema per
l'aumento di peso e il cambio viene sfruttato a dovere per
garantire il massimo di elasticità nel caso di percorsi
trafficati, in salita o controvento, e anche un buon aiuto
al motore se si procede in condizioni più favorevoli. E poi,
quando le batterie della prima serie, con le quali avevo
realizzato l'accumulatore di scorta, hanno accusato i segni
dell'età ho pensato ad
alleggerire un poco il complesso
e a renderlo più compatto.
La storia un poco confusa
delle mie esperienze in tema di bici elettrica si compone anche
di una
prova comparativa
fra la bicicletta da me motorizzata ed altra nata come
elettrica, che peraltro
ha dato risultati inferiori alle
aspettative.
OoOoOoO
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