FOTOGRAFIA CHIMICA E DIGITALE
Circa le prospettive della fotografia digitale e la sorte
della fotografia che impiega la pellicola sono state scritte centinaia
di pagine. Poi ognuno è rimasto della propria opinione ed io non sono certo
qualificato per dire qualcosa di nuovo a favore dell’uno o dell’altro
sistema.
Ma posso dare invece qualche notizia sull’uso coordinato dei
due sistemi, con riferimento a mie esperienze.
È ovvio che solo le immagini digitalizzate possono essere
inviate sul web ed essere messe a disposizione di tutti.
Ma la digitalizzazione delle immagini offre prospettive
interessanti, anche da un punto di vista pratico ed economico, a
supporto della fotografia tradizionale.
Anch’io ho esordito con uno scanner piano e le prime immagini
che metto a vostra disposizione sono appunto digitalizzate con quell'apparecchiatura.
Tutto sommato ai fini della trasmissione il risultato mi
sembra discreto.
Ho poi acquistato uno scanner per trasparenze 35 mm a un
prezzo per me accettabile. I risultati sono buoni, ma il limite è dato
dalla qualità della stampa, sempre inferiore alla quella con
procedimento chimico; e poi per scannerizzare un solo fotogramma si
perdono due o tre minuti. Il costo di uno scanner per medio formato è
invece eccessivo per un dilettante e il continuo sviluppo della tecnica
sconsiglia investimenti troppo elevati sul digitale che diviene obsoleto
nel giro di pochi mesi.
Avevo quindi rinunciato quando di recente ho scoperto il
servizio dei “provini di autore”.
I negativi vengono sviluppati con il normale procedimento
C41; viene effettuata una stampa di provini circa 9x9 dal 6x6, con una
presentazione gradevole che già fornisce un prodotto valido. Viene
consegnato un CD ove i singoli fotogrammi sono digitalizzati in formato
JPEG, con una definizione che consente una discreta stampa 20x20, una
accettabile visione sullo schermo del PC, una trasmissione di buon
livello sul web, se mai troppo “pesante” e tale da suggerire un
alleggerimento.
Le immagini migliori possono essere esaminate con calma; può
essere affidata al laboratorio la stampa con i tagli suggeriti da un
esame meditato. In pratica da un 6x6 è agevole realizzare ottime stampe
50x50 o in formato superiore ed anche il 35 mm consente forti
ingrandimenti.
Nella Galleria trovate immagini digitalizzate in laboratorio ed altre
scansite da me su originali a stampa 20x20 o 30x30. La differenza si
apprezza poco sul web. In pratica lo scanner piano rende quanto una
discreta fotocopia a colori, con qualche perdita di mezzi toni nei
colori più saturi.
OoOoOoOoOoOo
Palinodia
23 settembre 2003
Non certo perché stanco delle mie biottica e deluso degli altri
apparecchi di mia proprietà ma piuttosto per prevenire il rilievo che ho
parlato del digitale senza un'esperienza in materia ed anche nella
prospettiva di acquisire con facilità immagini del materiale da me
descritto in questo sito , ho acquistato, tanto per restare fedele
al marchio, una Rollei d 210 Motion.
Mi sono indirizzato verso un apparecchio di costo non elevato per una
serie di considerazioni.
Anzitutto non credo che sia ancora giunto il momento di investire forti
cifre su oggetti che nell'arco di pochi mesi sono destinati ad essere
superati dal perfezionamento della tecnica.
Da incallito utente di apparecchi che non prevedono la sostituzione
dell'obbiettivo penso ancora che, salvo particolari esigenze, lo zoom
migliore sia dato dai piedi del fotografo e un'ottica fissa, a parità di
costo, ha sicuramente una maggiore resa .
Le potenzialità del nuovo strumento sono ancora in parte da verificare.
Non mi aspettavo risultati migliori rispetto a quelli che
consente una usa e getta a pellicola, anche se l'addetto alla vendita mi
aveva assicurato che non sarei rimasto deluso.
Pensavo che sarebbe stato facile ottenere buone immagini del materiale
"serio" in mio possesso; le prime foto in linea (in questa pagina, voce
Accessori, paragrafo Cassetta Stagna, nella pagina Rollei la leggenda
nel paragrafo Una bella coppia, non sono davvero eccelse pur se rendono
un'idea dell'oggetto di cui sto parlando.
Pensavo che per le foto di paesaggio sarebbe stato addirittura
frustrante usare un congegno così modesto, ma almeno per la trasmissione
sul Web le
foto sono a un livello di
decenza.
Immaginavo che i migliori risultati si sarebbero ottenuti su una
distanza di circa 3 metri, per le foto di famiglia; in effetti alcune
immagini della mia nipotina (che non pubblico per le ragioni che mi
suggeriscono di non mettere la figura umana sul Web), sembrano
realizzate con apparecchiature di ben diverso livello.
Certo la possibilità di ottenere ingrandimenti come si ottengono dal
negativo è da escludersi per un apparecchio di costo modesto e anche per
altri di maggior livello.
Noi vecchi resteremo sempre legati alla fotografia chimica che forse non
tramonterà mai, se non altro perché il trasferimento su carta avviene
pur sempre con procedimento chimico e i sali di argento hanno fino ad
ora fatto il loro dovere in modo egregio.
Quel che conta è che la fotografia continui ad esercitare la sua
suggestione.
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