Una Rollei
(quasi) speciale
Le
classificazioni sono arbitrarie e rispondono esclusivamente a criteri
di utilità pratica.
Se
Rollei speciali sono quelle che si distaccano dai canoni tradizionali
e peraltro presentano talune caratteristiche comuni, della categoria
può far parte, a fianco della Telerolleiflex e della
Grandangolo, la
Rollei Magic,
nelle due serie.
Fatte le debite proporzioni la Magic ha diviso con i due mostri sacri
il destino di non essere compresa in fase di commercializzazione e
sparire dal catalogo prematuramente ma ha anche avuto una
rivalutazione postuma, tanto che, secondo la classificazione del Book
di Derqui la Magic è classificata R e la Magic II RR.
E
poiché ho fatto riferimento al mercato fornisco qualche dato relativo
al prezzo della macchina, da nuova e usata.
Dalla Guida Fotografica Vasari dell’anno 1960, rilevo che la Rollei
Magic prima serie, esclusivamente automatica, costava lire 100.000 e
la borsa lire 8.500. Una T con esposimetro costava 135.000 e la
relativa borsa lire 11.000. Una 3,5 F costava lire 175.000 con Planar,
161.000 con Xenotar e la borsa lire 11.300. Se i ricordi non mi
ingannano una Rolleicord VA (la VB sarebbe uscita nell’anno 1962)
andava intorno alle 75.000 lire con borsa. Sembra evidente l’intento
di promuovere la macchina automatica poiché la differenza di prezzo
nei confronti della T è francamente eccessiva, avuto riguardo al
contenuto tecnologico.
Il
collezionismo ha poi reso giustizia alla Magic il cui prezzo corrente,
almeno per la serie II, è ora intorno ai 500 euro, non lontano da
quello di una 3,5 F in condizioni non smaglianti. Si deve considerare
che le 3,5 F sono andate in genere in mano ai professionisti e quindi
si presentano piuttosto vissute, salvo rari esemplari da collezione,
per i quali il prezzo è particolarmente elevato, mentre le Magic sono
state usate, poco, da dilettanti, e poi il rivestimento in finta
pelle è meno soggetto al logorio rispetto alla pelle vera delle Rollei
classiche.
La
Magic ha in comune con la Tele e la Wide l’impiego di un’ottica che
non compare sulle altre Rollei: lo Xenar è tutt’altro che una novità,
ma per questa macchina viene utilizzata un’ottica ridisegnata, la cui
messa a fuoco avviene non più mediante avanzamento di tutta la piastra
ma con spostamento della lente anteriore; ancora questa è l’unica Rollei
con baionetta II su un obbiettivo a quattro lenti e una montatura che
vale anche come paraluce, sia pure non molto pronunciato.
Ora
però pongo fine a questa ricerca, invero un poco forzata, delle
analogie fra la Magic ed altre Rollei e passo a mettere in rilievo la
caratteristica saliente: questa è l’unica biottica F&H con esposizione
automatica, necessitata nella prima serie che offre il solo tempo di
1/30 per il flash, opzionale nella seconda serie che consente di
scegliere una regolazione esclusivamente manuale, con la possibilità
ovviamente di seguire l’indicazione dell’esposimetro che suggerisce il
valore di luminosità.
La
realizzazione, nei primi anni 60, di un meccanismo tale da trasformare
le indicazioni di una fotocellula in variazioni della regolazione di
un otturatore e un diaframma convenzionali ha dell’incredibile, eppure
vi assicuro che a distanza di oltre 40 anni l’apparecchio in mio
possesso espone perfettamente in automatico e i fotogrammi che di
proposito realizzo con questo sistema non si differenziano da quelli
che alterno, esposti con un’accurata regolazione manuale.
Non
mi sono ovviamente convertito all’automatismo, anzi opero normalmente
in manuale persino con la Digilux II e quindi, dopo qualche altra prova
finalizzata alla ricerca di possibili punti deboli del sistema,
regolerò sempre tempo e diaframma secondo le mie scelte.
Ma
una possibilità aggiuntiva può sempre far comodo in presenza di
frequenti variazioni di luce, se le circostanze non lasciano il tempo
di effettuare valutazioni approfondite.
Indubbiamente una Rollei dà il meglio di sé nelle le foto “pensate” e
non è l’apparecchio più indicato per scatti improvvisati, ma visto che
l’automatismo della Magic non costa niente (e questo proprio alla
lettera poiché non richiede pile), la sua presenza non è certo
fastidiosa.
La
macchina è stata ridisegnata in molti particolari, alla ricerca di un
aspetto nuovo ed originale piuttosto che di un'economia di
produzione che, almeno in confronto con la T, sicuramente non sussiste.
E’
scomparso il bottone laterale di messa a fuoco, sostituito da una
rotella frontale, poco più grande di quella che nelle
Rollei classiche regola il diaframma. Dall’altro lato rispetto alle
ottiche altra rotella con pulsante centrale regola la scelta del modo
di esposizione, del valore di luminosità, della coppia tempo
diaframma.
Sono
scomparsi i due bottoni di estrazione dei perni guida delle bobine,
sostituiti da
tasti
incernierati, che vengono bloccati quando il dorso è chiuso. Il
sistema può inizialmente lasciare sconcertati poiché il fianco
sinistro sembra spoglio e non ha più la classica linea Rollei ma l’uso
ne rivela la razionalità.
Compare per la prima volta la
slitta
laterale porta accessori, sempre utile per la livella. Al centro della
slitta vi è un contatto che non è però a punto caldo di tipo
tradizionale ma è studiato per collegare apposito modello del Rolleiflash;
non è quindi possibile usare la slitta per alloggiare e comandare un
flash leggero.
L’avanzamento della pellicola è comandato dalia classica manovella ma
la regolazione sul primo fotogramma avviene mediante l’allineamento
sui punti rossi.
Venivano fornite apposite cornicette, ora ben difficilmente reperibili,
per la commutazione del formato al 4,5x6 e realizzazione di 16
fotogrammi su un rullo 120, ma questa possibilità è per me ben poco
interessante poiché le migliori immagini Rollei nascono nel quadrato.
Quali ragioni può avere un rolleista per acquistare una Magic II?
Lo
scopo è anzitutto quello di arricchire una raccolta che già comprende
più pezzi.
Chi
vuole acquistare e utilizzare una sola Rollei fa bene a indirizzarsi
verso una 3,5 F (per la verità direi anche verso una Rolleicord VA), non
certo verso una Magic.
Però
questo apparecchio, una volta acquistato, lo si usa volentieri perché
più liscio, anche se meno bello delle Rollei classiche.
E
poi l’appassionato che vuole portarsi dietro due apparecchi, sia per
avere una riserva di scatti qualora il soggetto interessante si
presenti durante il cambio della pellicola, sia per avere
a disposizione una pellicola a colori ed una bianco e nero (o la versione moderna equivalente), ha il vantaggio,
grazie alla baionetta tipo II, di poter usare gli stessi accessori di
una 3,5 F e limitare così il numero dei pezzi trasportati.
E la
Magic prima serie?
Altair
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