OGGETTO:
Apparecchio
fotografico ad ottica fissa con telemetro, formato 24x36, matr.
4250.
PRODUTTORE
Closter Costruzioni Fotografiche srl, Roma (la sede sociale venne
poi trasferita a Milano)
ANNO DI
COSTRUZIONE
1952
DESCRIZIONE E FOTO
La linea è quella tipica degli
apparecchi 24x36 dell'epoca.
La finitura è accurata
come si nota in questa vista dall'alto. Il telemetro, azionato da
rotella ben visibile nella foto, è accoppiato all'obbiettivo con un
singolare sistema che ne consente l'avanzamento lineare e senza rotazione.
Interessante la rotella per l'avanzamento della pellicola, che reca indicazione dei valori tempo -
diaframma. L'otturatore va caricato con apposita leva dopo
l'avanzamento del fotogramma. Manca l'autoscatto. Da notare il paraluce
estraibile.
L'obbiettivo
è uno
Zemen anastigmat 50/2,8 trattato per il colore. L'otturatore
consente tempi da un
secondo a 1/300.
La borsa pronto
è ben realizzata e si presenta ancora in ottimo stato, con tutte le
cuciture a posto.
COMMENTO DI ALTAIR: l'industria fotografica italiana, sorta dalle rovine
subito dopo la seconda guerra mondiale e scomparsa in pochi anni seppe
produrre apparecchi interessanti, di altissimo livello come le
mitiche Rectaflex ed anche apparecchi destinati all'uso corrente, in
grado di soddisfare le esigenze del dilettante anche evoluto.
La Closter srl nacque per l'iniziativa alcuni ex dipendenti della Rectaflex
e, prima dell'invasione giapponese, ebbe un suo spazio sul
mercato italiano per le caratteristiche innovative e il prezzo
interessante. L'apparecchio che vi mostriamo funziona
ancora perfettamente e sembra all'altezza delle coeve realizzazioni
dell'industria germanica. Il pensiero corre alla
Vito B
dello stesso
ordine di costi, anch'essa con otturatore centrale posto a tergo
dell'obbiettivo anziché fra i due gruppi di lenti; la tedeschina
mancava però del telemetro, aveva un otturatore con minore scelta di
tempi e un'ottica dal celebre nome Color Skopar, con luminosità
limitata a 1/3,5. Le
notizie non desumibili dal diretto esame dell'apparecchio sono tratte dal libro di Mario Malavolti, Fotocamere italiane,
vera miniera di dati sulla produzione nazionale, ancora disponibile
presso Fotocamera sas, Milano. A integrazione di queste note
vi suggerisco di leggere nel n. 71 di Classic Camera, dedicato alla
produzione Closter. Sto effettuando qualche
prova sul campo con
risultati inattesi.
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