FOTO OVE COMPARE
LA LINEA DELL’ORIZZONTE
Se non avete voglia di
leggere potete accedere direttamente ad una
cartella che contiene immagini ove
l'orizzonte si trova al centro.
Cartella immagini
Regola fondamentale
che tutti accettano e ripetono: mai l’orizzonte al centro.
Una foto
rettangolare con il lato più corto sulla verticale e la linea
dell’orizzonte al centro si divide in sostanza in due striminziti
rettangoli insufficienti ad esprimere un’idea valida. Una foto con il
lato più lungo sulla verticale, costruita nello stesso modo, consta
della sovrapposizione di due immagini pressoché quadrate.
In entrambi i casi
l’attenzione si disperde e l’effetto è mediocre.
Anche per l’immagine
quadrata la regola mantiene la sua validità, ma non in modo assoluto.
Indubbiamente il soggetto
più interessante si trova quasi sempre nella parte bassa o nella parte
alta del fotogramma ed è quindi naturale collocarlo al di sotto o al di
sopra della linea di orizzonte.
Però in qualche caso
l’orizzonte al centro di un fotogramma quadrato, ovviamente correlato ad
altri elementi importanti, può contribuire a valorizzare questi ultimi.
Faccio riferimento
anzitutto a immagini non mie, con la doverosa umiltà che si deve avere
di fronte ad un lavoro di alto livello.
Cliccate
http://www.fotografiewimvanvelzen.nl/publication02.htm
e
guardate la foto cui è attribuito il titolo Loch Etive.
L’autore mette in
rilievo i tratti salienti dell’immagine secondo lo schema che si trova
nel sito.
L’orizzonte centrale
è evidenziato soprattutto con l’indicazione della zona a sua volta al
centro di tale linea ove convergono i tre soggetti fondamentali, ovvero
la collina sulla sinistra e relativa ombra, la collina sulla destra, la
sponda erbosa in primo piano.
Mi permetto di far
notare che il formato quadrato ha consentito di rispettare la regola
leonardesca del terzo: l’immagine si compone infatti di tre parti date
dal cielo e relative nuvole, la sponda in primo piano, l’acqua e le
colline, ricollegabili ai classici incroci di linee ortogonali.
Sempre nello stesso
sito si trova altra notevole immagine (quella in cui vi è uno scoglio al
centro di una baia, forse la stessa della prima foto di cui ho parlato).
Non viene predisposto uno schema. Magari l’uso di un grandangolo (la
foto è scattata con una Bronica che consente la sostituzione
dell’obiettivo) o di un Mutar 0,7, o almeno l’arretramento di qualche
passo, avrebbero consentito di prendere un po’ più di sponda e di
cielo, in modo da rispettare meglio la famosa regola del terzo, ma la
foto trae ugualmente suggestione proprio dalla divisione in due parti di
eguale importanza. Anche in questo caso l’orizzonte è pressoché al
centro e vale come linea piuttosto che come punto di forza.
Tento di applicare
il canone di valutazione suggerito dall’autore: metterei un punto di
forza sulla sponda in primo piano, un altro sull’isola, due agli estremi
della linea di orizzonte, l’ultimo in vetta alla collina. Le frecce
dovrebbero andare dalla sponda allo scoglio, quindi all’estremo sinistro
della linea d’orizzonte, seguire quest’ultima fino all’estremo destro,
risalire al vertice della collina. Proprio l’orizzonte al centro
consente di vedere in sequenza e riunire, elementi eterogenei in una
immagine che ha un senso compiuto.Ed ora, se permettete, passo a
descrivere e analizzare, non senza aver invocato la vostra comprensione,
due immagini da me scattate.
Cliccate su “Pescatore
solitario”.
Non fate caso alla
colorazione non uniforme del cielo: è frutto della scansione della copia
20x20 e dei limiti dell’apparecchiatura usata, il Planar 2,8, esente
come è ovvio da vignettatura, non ne ha colpa.
Sarebbe molto facile
alzare l’orizzonte, tagliando una parte di cielo; però le nuvole
verrebbero a perder significato e l’uomo al cospetto dell’infinito
sarebbe sovrastato dalla scogliera artificiale.
Tento di
schematizzare l’immagine secondo il solito procedimento: un punto di
forza si colloca ovviamente in basso a sinistra, all’inizio della
scogliera artificiale, altro sul pescatore, altro sulla linea di
orizzonte, estremo sinistro, altro sulla stessa linea, estremo destro.
Le linee di osservazione seguono lo stesso ordine. E il cielo che ha la
stessa dimensione del resto dell’immagine, appena limitato dal
promontorio? Direi che l’orizzonte al centro viene a valorizzare ciò che
si ribella alla schematizzazione: proprio la mancanza di precisi punti
di riferimento (le nuvole hanno solo una funzione di vivacizzare la
scena ma non fissano l’attenzione di chi guarda), dà l’idea
dell’immensità.
Cliccate su “Barche
sul lago”.
Sarebbe facile
alzare l’orizzonte tagliando una parte di cielo ma l’immagine diverrebbe
banale, col sapore di cartolina: l’orizzonte centrale serve a fondere
due immagini di per sé prive di significato in un unico contesto che
suggerisce serenità. Un punto di forza si colloca ovviamente sul
pontile, un altro sulla imbarcazione più lontana; collocherei il terzo
all’incrocio dei due sistemi nuvolosi, in alto sulla destra. L’andamento
della linea di osservazione è lo stesso. La linea di orizzonte deve
appunto restare al centro per dare unità al complesso.
OoOoOoO |