E' il più luminoso fra gli
obbiettivi di produzione Leica con focale superiore ai 50 mm. La
sua resa è entusiasmante, ben oltre il potere di risoluzione delle
emulsioni. E' anche molto bello e conferisce alla Leica un
aspetto
maestoso. Unici difetti il peso, oltre i 600grammi, e l'ingombro
non indifferente che copre fra l'altro in parte la cornice del mirino.
Ma quest'obbiettivo meraviglioso
che sulla M6 funziona come un modesto teleobbiettivo e si fa
preferire, grazie alla sua estrema luminosità, soprattutto per
ritratti a luce naturale, sulla RD1 diviene un meraviglioso tele da
113 mm che consente, con regolazione dell'apparecchio a 1600 ASA,
riprese in condizioni di luce oltremodo precarie.
Il
complesso è suggestivo e dà un'impressione di solidità ed
efficienza. La Leica M6 mette a disposizione apposita cornicetta
nel mirino mentre la RD1 necessita di un mirino esterno. Per questa
insolita focale ho utilizzato, come si vede dalla foto, un
mirino Leica
che dovrebbe rispondere al codice VIDOM.
Grazie alla variazione continua
della cornice ed alla presenza sulla scala della regolazione per 105
mm, non è difficile ottenere l'inquadratura resa dal Summilux 75 sul
sensore.
Ho provato l'ottica per foto di
paesaggio con risultati entusiasmanti. Devo provarlo con calma per
ritratti e comunque per figura ambientata ma non dubito che avrò
soddisfazioni non dissimili da quelle che ho avuto quando, per
fotografare mia nipote di pochi giorni senza uso del flash, ho usato
quest'ottica a luce ambiente con la Leica M6.
Allo scopo di verificare
l'affidabilità del telemetro della RD1 ho fotografato una
vecchia mappa a distanza ravvicinata ed ho così scoperto che il
Summilux, che consente la messa a fuoco a partire da 80 cm, può quasi
lavorare come un macro. Anche per quest'ottica sto raccogliendo
immagini di prova. Quando avrò materiale a sufficienza metterò in
linea una scelta di foto realizzate con la RD1 nelle varie
configurazioni, devo ancora pensare in quale forma e se in questo sito
o nel mio personale o in entrambi.
Per ora mi limito a constatare e
farvi constatare che la RD1 si inserisce a meraviglia nel sistema
Leica e quasi ne costituisce un completamento.
Peso (e rischio rapina) a
parte, si potrebbe partire per una caccia alle immagini all'altro capo
del mondo con un corpo M6, un corpo RD1, un Tri Elmar, un Summilux
1,4, un mirino VIDOM, sicuri di trovarci pronti per qualsiasi
situazione.
E la Rollei? Se ne avete una
nel bagaglio non potrete forse usarla per ogni tipologia d'immagine ma
al termine del viaggio finirete per scoprire che le immagini più belle
le ha scattate proprio la vecchia signora (o giovane se si
tratta di una FX)
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