RD1 su Tutti Fotografi

 


Epson RD1 su Tutti Fotografi

 

 

 

 Sul numero di febbraio 2005 della Rivista Tutti Fotografi vi è un Test, firmato da Sergio Namias, relativo alla RD1. Lo scritto è anzitutto una riedizione in forma piana ed accessibile del libretto d'istruzioni le cui informazioni, nel testo fornito dal costruttore, non sempre sono facilmente rintracciabili e comprensibili. Le fotografie, tutte originali, illustrano alcuni aspetti importanti, come la posizione dell'attacco per il treppiede, in linea con l'obbiettivo anziché disassato come sulla Leica (per la quale invero viene fornito a caro prezzo apposita impugnatura con foro al centro).

 Ancora, sono evidenziati taluni dati che invano avevo ricercato sul libretto d'istruzioni o su altre pubblicazioni.

Vengo così a sapere che la base telemetrica è di mm. 38,2 contro i 62,5 della Leica M, quindi ben più corta. La ridotta dimensione era ben nota ma la disponibilità di un dato numerico consente, sulla base del grafico a pag. 35 del libro di Gunther Osterloh "Leica M" (vera miniera di notizie, cui ho più volte attinto, sempre citando la fonte) di giungere alla conclusione che se il telemetro della Leica è più preciso dello stigmometro di una qualsiasi reflex fino alla focale di 135 mm, quello della RD1 ha il punto di pareggio intorno ai 90 mm. In effetti già avevo costatato che il Summilux 75/1,4 e il Lanthar 90/3,5 non pongono problemi di messa a fuoco anche a distanza assai ravvicinata (in pratica usando la RD1 come riproduttore di documenti). Qualche imprecisione alle distanze minime l'ho riscontrata con focali intorno ai 135 mm. Ma in pratica un 90 mm, sul formato APS del sensore RD1, equivale a un 135 mm su 24x36 e quindi nell'uso pratico la precisione teorica del telemetro è adeguata e l'accurata realizzazione  della meccanica dà sufficiente tranquillità.

Apprendo ancora che il ritardo allo scatto è limitato a 60 millesimi di secondo. Tutti i fotoamatori che impugnano per la prima volta una digitale sono sfavorevolmente colpiti dal ritardo non trascurabile che troppo spesso trasforma l'attimo fuggente in attimo fuggito. Per vero già la Leica Digilux II mi consentiva di operare con buona tranquillità e il ritardo era scarsamente apprezzabile. Con la RD1 non ho avuto difficoltà a riprendere la mia scatenata nipotina che tentava di battere il .. record di velocità sull'altalena, fermandola proprio nel punto in cui volevo io. Gunther Osterloh ci fornisce ancora una volta un dato numerico assai interessante. Sempre alla pag. 35 del libro che ho appena citato si legge che il ritardo dell'otturatore della Leica M6 è di 20 millisecondi mentre la reflex più veloce ha un ritardo circa 5 volte superiore. Evidentemente il maggior peso della tendina metallica della RD1 non consente di raggiungere i livelli della classica Leica, ma la prontezza operativa è pur sempre doppia rispetto alla migliore reflex e qualsiasi soggetto in rapido movimento può essere seguito e colto al momento voluto.

Un'ultima notazione: la RD1 è testata con un Summicron 35/2 asferico di produzione Leica, col quale anch'io ho avuto risultati entusiasmanti; sembra quasi che il sensore della RD1 sia stato costruito per valorizzare gli obbiettivi Leica (o forse questi sono talmente ben fatti da cavarsela in ogni circostanza).

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