Da
qualche parte abbiamo letto una suggestiva osservazione: gli
architetti che progettano i moderni centri commerciali si limitano a
razionalizzare un’idea forse nata nei primordi della civiltà,
purtroppo togliendole calore umano.
Ogni insediamento abitativo dispone di uno spazio più o meno ampio,
sul quale si affacciano gli edifici più importanti e dove si svolge la
vita in comune.
Troviamo qualche ufficio pubblico, qualche negozio, un luogo di culto,
uno spazio godibile da chiunque che vorremmo restasse libero da
automobili parcheggiate.
Questi centri non sono solo di affari ma soprattutto di incontro, di
scambio di conoscenze, di vita.
Non andiamo in cerca di ambienti noti e più volte fotografati da
maestri o comunque abili professionisti: potete cimentarvi con Piazza
Navona o Piazza San Marco e magari trovare una vista
originale, ma in questo caso la piazza è solo un aspetto
marginale. Vi chiediamo invece di offrirci una vista della piazza
vicina a casa vostra: in tutto il mondo vi sono questi piccoli musei a
cielo aperto dove nel volgere degli anni si sono accumulati
pezzi unici e oggetti comuni; gli uni e gli altri traggono il loro significato proprio
da una coesistenza che continuamente si aggiorna ed è frutto dell’apporto quotidiano di coloro che
vi sostano o anche transitano in tutta fretta.
Vorremmo cominciare con immagini di amici vecchi e nuovi.
Se
rompere il ghiaccio toccherà proprio a noi, Roberto e Altair, non ci tireremo davvero
indietro.
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