La fotografia come
caccia alle immagini al di fuori dello studio attrezzato nasce quando
del parallelepipedo le cui dimensioni sono date dal la lunghezza
focale e dal telaio portalastre si conservano solo piastra porta
ottica e telaio. Una colonna o una piastra che a sua volta può
ripiegarsi e fungere da protezione dell’obiettivo collega i due
elementi e ne garantisce il parallelismo. Un soffietto impedisce il
passaggio della luce. Il grande formato diviene così portatile e il
medio si avvia ad essere quasi tascabile.
In questo sito
dedicato anzitutto alla Rollei merita di essere menzionata una singolare
realizzazione, forse ignota ai più: è stata costruita, intorno
all'anno 1935, la Welta una biottica
pieghevole, di cui nel libro di Derqui, edizione Grelli, pag.
18, si
riporta il lancio pubblicitario.
L'idea non ha
ovviamente avuto seguito poiché rendere pieghevole una biottica
consente il guadagno di 3 o 4 centimetri di profondità e comporta
l’installazione di un meccanismo certo non semplice.
Ma occupiamoci piuttosto di quegli
apparecchi che possiamo usare normalmente per soddisfare la nostra
passione.
La tipologia folding
è ormai riservata ad apparecchi a banco ottico ma il mercato
dell’usato è fiorente poiché numerosi pezzi vengono
scambiati e non solo a scopo collezionistico ma anche per disporre di
uno strumento che può essere usato nelle più varie condizioni.
Prima di portare
avanti il discorso ripeto quel che già più volte ho detto: scrivo
solamente in relazione a concrete esperienze e anche in questo caso
svolgerò l’argomento facendo riferimento ad apparecchi che effettivamente
uso o ho usato.
Tanto premesso mi
pongo anzitutto il quesito se una folding possa avere qualche
effettivo interesse per il fotoamatore o se si tratta di un oggetto
destinato a servire al più per un rullo di prova, trovando poi collocazione
definitiva in vetrina.
In base alla mia
esperienza l'opzione è per la prima ipotesi
Nessun apparecchio
potrà mai superare la Rollei per versatilità, robustezza sicurezza nei
più vari impieghi, ma non è certo inutile disporre di un
apparecchio tascabile per una riserva di scatti mentre si provvede
alla sostituzione del rullino.
A tal fine, in
alternativa ad
una compatta digitale o ad una Rollei 35, si può utilizzare una
folding che offre il miglior compromesso fra portatilità e
formato del negativo. E se il destino del .... ruotino di scorta è
quello di trovare posto in una tasca, dobbiamo riconoscere che la
folding ha il grande vantaggio di proteggere l'obbiettivo come
nessun tappo può fare.
Sotto questo
aspetto anzi le folding del formato 35 mm, pur se alquanto più
pesanti, ingombrano poco più di una Rollei 35.
Non è difficile
trovare, magari sulle aste di eBay,
una Vito II a
della celebre serie Voigtlander.
con l'ottimo
obbiettivo Color Skopar 3,5/50 e otturatore Compur rapid,
sincronizzato. La maggiore lunghezza focale richiede più attenzione
per la messa a fuoco rispetto alla 35, il peso è un poco superiore
(432 grammi contro 390) lo scatto di foto in sequenza è più lento
poiché l'avanzamento della pellicola avviene mediante bottone e
l'otturatore va caricato con apposita levetta.
Però
l'apparecchio una volta chiuso offre la massima protezione a tutti gli
organi interni e non vi sono tappi suscettibili di smarrimento.
Ma la tipologia folding offre delle
opportunità francamente inattese.
Guardate questi
due apparecchi chiusi,
dal fondo e ditemi se non vi sembrano identici o quanto meno dello
stesso formato.
Guardate ancora le
rispettive borse,
sempre viste dal fondo.
Se nel primo caso io riesco a
distinguere la Vito II a da altro apparecchio della stessa casa
madre che ha una forma più squadrata, nel secondo non so francamente
quale sia la borsa della 35 mm.
Molti di voi avranno già individuato
l'oggetto ben poco misterioso, che ora vi mostro aperto, in
posizione d'uso:
Si tratta di una
Perkeo I, tuttora ben
funzionante, in grado di restituirci 12 fotogrammi 6x6 su un normale
rullo 120. Un'idea precisa circa le dimensioni dell'apparecchio e il
suo perfetto bilanciamento potete averla ponendo attenzione al
sostegno: si tratta di un mini stativo Leica per compatte che pure
sorregge agevolmente un apparecchio 6x6.
In effetti questa realizzazione, una
volta ripiegata, ha la stessa larghezza e profondità della sorella
minore 35 mm ed è
appena più alta.
Ho detto che si tratta della Perkeo I,
versione economica e tuttavia apprezzabile. Non vi è telemetro.
L'obbiettivo è un onesto Vaskar 4,5/80, trattato per il colore.
L'otturatore è un Prontor che consente o tempi da 1/25° a 1/200°.
Certo la dotazione non è ricca, ma per un apparecchio di
scorta vi è quel che serve nella maggior parte dei casi.
L'avanzamento avviene mediante
controllo alla solita finestrella che purtroppo manca di sportellino
di chiusura. E' presente il blocco contro le doppie esposizioni poiché
dopo ogni scatto il bottone non può essere ulteriormente azionato se
non si provvede all'avanzamento.
Questa versione economica è facilmente
reperibile su eBay a prezzo modesto, diciamo con una partenza intorno
ai 50 - 60 euro.
Ma negli ultimi anni 50 era presente
sul mercato una versione ben più raffinata, con la quale un
fotoamatore toscano riusciva a realizzare diapositive di tal qualità
da reggere il confronto con quelle realizzate con la Rollei, mi
riferisco alla Perkeo II con Color Skopar 3,5/80 e otturatore Prontor
S da 1 a 1/300 e avanzamento semiautomatico.
Anche in questo caso manca il
telemetro, ma il complesso, oltre che più ricco nelle dotazioni,
è impreziosito nei particolari. Il Color Skopar 3,5, un classico 4
lenti che unisce l'incisività dello Xenar alla resa delle mezze tinte
del Tessar una delle migliori ottiche di tale classe, non delude mai.
La finitura è in pelle di ottima qualità, come per la Vito II a e per
la Bessa II, i leveraggi di sostegno e guida dell'obbiettivo sono
meglio rifiniti. L'apparecchio, anche se inserito nella borsa pronto
di cuoio, può trovare posto in una tasca e comunque in una borsa di
non rilevante dimensione, assieme ad una Rollei.
Abbiamo così incontrato una fra le
innumerevoli folding che usano la pellicola 120. Si deve ricordare che
su tale pellicola possono essere realizzate 16 foto 4,5x6, 12 6x6, 8
6x9. Eccovi affiancati
3 apparecchi che realizzano i diversi formati.
la super Ikonta 530, la Super Ikonta
6x6 la Voigtlander Bessa II, cui è dedicata una
scheda nel nostro Museo virtuale.
Il discorso rischia di diventare
monotono poiché, specie nel formato 6x6, le realizzazioni sono
state numerosissime e non molto diverse l'una dall'altra.
Quasi a titolo di curiosità segnalo in
chiusura una realizzazione più moderna che è una copia .. cinese dell'Agfa
Super Isolette, caratterizzata però dal telemetro accoppiato e
dall'ottica con luminosità 3,5.
La Seagull, oltre ad una biottica,
rustica quanto si vuole ma utilissima per avvicinare i giovani al
medio formato con modesto impegno, di cui potete leggere una
prova cliccando su:
http://www.massacarrara.net/fotografia-altair/pm4.htm
produce una
folding
di cui ho un esemplare ben
funzionante (anche se fino ad ora non ho avuto l'occasione di scattare
un rullo di prova). Potete vederla a fianco di una più
anziana (e più affidabile) Super Ikonta,
E' chiaro che una realizzazione del
genere richiede pur sempre maggiori attenzioni rispetto alle
moderne compatte - scatoletta. E poi se interessa la riduzione del
peso e dell'ingombro è sufficiente acquistare una qualsiasi fra le
compatte digitali.
Però la macchina solida e costruita con
cura, che impiega pellicola 120, è ancora in grado di dare notevoli
soddisfazioni.
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