OGGETTO:
Apparecchio
biottica equipaggiato con obbiettivo di ripresa Xenotar 2,8; si
tratta del primo modello di
Rolleiflex 2,8 F, distinto con la sigla di produzione K7F. Lo
schema costruttivo è quello consueto delle Rollei biottica, con la
manovella che comanda l'avanzamento pellicola e la carica
dell'otturatore
sul lato destro mentre sul lato sinistro
si trova il grosso bottone di messa a fuoco con inserito
esposimetro
molto elegante il
frontale, quasi
interamente occupato dalle due ottiche.
PRODUTTORE
Franke & Heidecke Braunschweig
ANNO DI
COSTRUZIONE:
Il modello K7F è
stato in produzione dall'anno1960 all'anno 1966; i seriali vanno da
2.400.000 a 2.451.850; il
numero di matricola dell'apparecchio che esponiamo, 2.401.XXX
reso non leggibile nelle ultime tre
cifre, come si usa in questo sito per garantire la riservatezza dal
punto di vista collezionistico, indica che trattasi di un esemplare
risalente ai primi anni di produzione.
DESCRIZIONE E FOTO
Il modello 2,8 F rappresenta il massimo sviluppo dello schema
produttivo "biottica";
pur se ai fini pratici il mezzo stop in
più, anche in conseguenza dell'aumentata sensibilità delle pellicole
in normale commercio, serve solo per ottenere uno
sfocato più spinto e si paga con un aumento di peso di oltre 100
grammi, il desiderio di possedere il punto di arrivo della
produzione di biottica spinge i collezionisti alla ricerca di un
apparecchio in buono stato, come appunto quello in esposizione.
COMMENTO:
La 2,8 F veniva
commercializzata con due ottiche a scelta, il Planar Zeiss e lo
Xenotar Schneider. La Guida Vasari, anno 1961, segnala che fra le
due dotazioni vi era una differenza di prezzo di 14.000 lire
(203.000 contro 189.000), ovviamente a favore (o disfavore secondo
il punto di vista) della Zeiss. E non si trattava di una cifra
trascurabile trattandosi di oltre un quinto di un medio stipendio
dell'epoca. Ora assistiamo ad una rivalutazione dal punto di vista
collezionistico dello Xenotar (2,8 e anche 3,5) rispetto al Planar
ed anche dello Xenar 3,5 rispetto al Tessar. E poiché i
collezionisti Rollei non si limitano a conservare le loro macchine
in vetrina ma le usano con soddisfazione, non manca qualcuno
disposto a giurare che la Schneider abbia fatto meglio della Zeiss.
E' interessante il confronto effettuato con mezzi alla portata del
dilettante (e quindi in condizioni di effettivo utilizzo) e
consultabile nel nostro Forum all'indirizzo
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7258511
E' risultato che il Planar, almeno in
condizioni estreme, se la cava meglio dello Xenotar. Ma ogni foto
Rollei è un esemplare unico e non ripetibile e quindi certe
constatazioni come colori più dolci, immagini più plastiche, sono in
genere effetto della suggestione dell'ultimo scatto. Ma possedere
una Xenotar, specie se 2,8, è una soddisfazione che tutti i
Rolleisti vorrebbero togliersi. Intanto guardiamo
l'ottica
dell'apparecchio in esposizione
L'immagine è interessante per
la suggestione che viene da questo capolavoro ottico e perchè consente di
intravedere la caratteristica lamella con un rialzo che ha
ingenerato qualche dubbio di un guasto mal riparato.
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9970111&p=1
In realtà si tratta di una
particolarità costruttiva finalizzata ad evitare accavallamenti fra
le lamelle, presente negli otturatori Compur e non più utilizzata
nei Copal che equipaggiano la FX.
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